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    Cronaca
    1 Febbraio 2024
    Alatri – Omicidio Bricca, al via domani a Frosinone il processo per 19nne ucciso in piazza

    ALATRI – Con 208 testimoni citati dall’accusa e dalla difesa e una giuria popolare inizierà domani, davanti al collegio di giudici della Corte d’Assise di Frosinone, uno dei processi più attesi nel Lazio quello dell’omicidio di Thomas Bricca. Il diciannovenne venne assassinato il 30 gennaio del 2023 nella piazza del centro storico di Alatri, con un colpo di pistola alla testa. Secondo l’ipotesi accusatoria della procura della Repubblica di Frosinone, a sparare fu Mattia Toson, un ragazzo di 22 anni, arrestato sette mesi dopo il delitto, con il padre Roberto. Entrambi sono accusati di omicidio volontario in concorso. Le indagini dei carabinieri del nucleo investigativo di Frosinone, coordinate dal procuratore del capoluogo della Ciociaria, Antonio Guerriero, si sono mosse da subito in un clima di omertà, depistaggi e false testimonianze. Un importante contributo è stato fornito dall’esame delle telecamere che hanno ripreso parte dell’esecuzione e la fuga dello scooter, utilizzato dai due presunti killer per mettere a segno l’agguato. Ma dall’inchiesta è emerso che Thomas Bricca venne ucciso per errore e che l’obiettivo dei sicari era un altro componente della comitiva di ragazzi, che vestiva con gli stessi abiti. Poche ore dopo l’omicidio di Thomas Bricca i Toson si presentarono spontaneamente con l’avvocato di fiducia dai carabinieri per rendere dichiarazioni spontanee e scagionarsi da accuse che ancora non erano nemmeno ipotizzate da chi indagava. “In questo modo i Toson – scrive il Gip Antonella Bracaglia Morante nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere – ottennero l’effetto opposto di attirare su loro stessi l’attenzione dei pm secondo l’antico brocardo latino ‘excusatio non petita accusatio manifesta’. In particolare – sottolinea il Gip di Frosinone – si presentavano in caserma Mattia Toson, Roberto Toson, Francesco Dell’Uomo, raggiunti poi da Cristian Belli, anch’egli presentatosi senza alcuna plausibile motivazione. Tutti in sostanza facevano riferimento alle risse dei giorni precedenti, riferendo di essere stati accusati sui social di essere i responsabili della morte di Thomas, proprio in quanto coinvolti negli scontri dei giorni prima, temporalmente e soggettivamente connessi con l’agguato mortale del 30 gennaio 2023, e cercando di fornire una loro versione dei fatti per rendere credibile la loro estraneità rispetto all’omicidio”. All’apertura del processo, parenti ed amici della vittima, saranno presenti in tribunale.