logo
    Cronaca
    15 Febbraio 2024
    Blitz antimafia tra le province di Roma e Latina: sequestrati beni per quasi 5 milioni di euro

    L’operazione “Game Over” eseguita dalla Divisione Anticrimine della Polizia di Stato ha riguardato i territori di Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno, Aprilia e quello della Capitale

     

    POMEZIA (RM) – Questa mattina, nelle province di Roma e Latina, gli agenti della Polizia di Stato della Divisione Anticrimine della Questura di Roma hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione -, su proposta formulata congiuntamente dal Procuratore di Roma e dal Questore di Roma. L’operazione denominata “Game over”, condotta dalla Divisione Anticrimine, rientra nell’ambito della strategia di contrasto all’accumulazione dei patrimoni di origine illecita, che ha la duplice finalità di smantellare in maniera radicale le organizzazioni criminali mediante la sottrazione delle ricchezze e di liberare l’economia legale dalle infiltrazioni della criminalità consentendo agli imprenditori di operare in regime di leale concorrenza. Il provvedimento riguarda beni e assetti societari, per un valore complessivo di 4,5 milioni di euro, tra cui immobili e società, riferibili ai capi di un’associazione, attiva sin dal 2012 nel territorio di Roma (Torrino-Mezzocammino) fino ai Comuni di Pomezia-Torvaianica, Ardea, Anzio, Nettuno e Aprilia (Latina), ed attivi nella cessione, al dettaglio e all’ingrosso, di sostanza stupefacente tipo cocaina, hashish e marijuana, recentemente arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “All In”, condotta dalla Squadra Mobile con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il 14 novembre 2023, infatti, sono state eseguite misure cautelari personali nei confronti di trenta persone, indagate, a vario titolo, del delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di arma da fuoco, trasferimento fraudolento di valori ed auto riciclaggio. Per tali vicende i principali indagati, tra i quali i tre destinatari degli odierni provvedimenti di sequestro, sono tuttora detenuti.