Da vent’anni combatte contro le società di gestione dell’acqua pubblica
VITORCHIANO – “Cacciamo Talete da Vitorchiano”, con questo proposito si sono ritrovati il 23 febbraio 2024 amministratori locali, associazioni e il neo comitato per l’acqua pubblica ad un incontro pubblico al CineTuscia Village. A prendere la parola è il vulcanico sindaco di Grotte di Castro, Piero Camilli, che di entrare in Talete, società che gestisce l’acqua pubblica nei comuni viterbesi, proprio non vuole saperne. “Il prezzo è vergognoso e il servizio ancora peggio. Quando mi dicono che devo entrare perché lo hanno fatto tutti a me non va bene per niente. Sto combattendo questa battaglia da vent’anni, me le hanno fatte di tutti i colori tra denunce e esposti, ma io non mollo. Talete è l’ennesimo carrozzone della politica, dove si elargiscono posti di lavoro, anche a me ne hanno offerti cinque purché facessi entrare il mio comune. Un giorno ero con un sindaco di un comune vicino al mio, da quello che avevo capito anche lui non voleva votare a favore dell’entrata in Talete, poi quando eravamo al voto si è espresso favorevolmente perché avevano dato un posto di lavoro al nipote”. Il primo cittadino è come al solito un fiume in piena che non le manda a dire, e infatti prosegue: “Sugli aumenti dell’acqua votati in Provincia solo io, il sindaco di Nepi e Sgarbi sindaco di Sutri abbiamo votato contro. Agli altri amministratori che mi apostrofano come il prepotente e fascista che fa come gli pare ci tengo a dire che io la legge la rispetto e che combatto per difendere i “miei” cittadini, addirittura non faccio pagare l’acqua ai centri anziani, alle suore e ai più bisognosi. Ad un certo punto da Bruxelles viene fuori l’arsenico e subito in comune sono arrivate una miriade di offerte per i depuratori, che costano uno sproposito e neanche funzionano. Sta storia dell’arsenico mi sembra tutta un’invenzione, a Miami hanno l’arsenico a 30 mg eppure bevono l’acqua. Ai colleghi contenti di essersi tolti le rogne perché “tanto ci pensa Talete” dico che quando si è sindaci si devono difendere i cittadini e prendersi anche le rogne pur di farlo. Non stiamo a scaldare le sedie. Talete è un morto che cammina e mi fanno schifo tutti i soldi che gli manda la regione, dove litigano non per ottimizzare i costi dell’acqua, ma solo per gli incarichi: consiglio d’amministrazione, collegio sindacale, assunzioni ecc…ecc.. Fino a quando sarò sindaco io l’acqua non si tocca e i cittadini sono tutti dalla mia parte”.
Gemini Ciancolini, già sindaco nel passato di Vitorchiano, è poi intervenuto citando alcune normative in vigore, uno straordinario consiglio comunale di Vitorchiano fatto proprio per discutere dell’acqua pubblica, rimasto lettera morta, oltre alla volontà popolare espressa con il referendum del 12 e 13 giugno 2011, che ribadiva che “non si sarebbe potuto trarre profitto dal servizio idrico”. Tutto ben recepito a Vitorchiano e provincia.
B.F.