Niente da fare. Non ci siamo. In casa Lazio continua il momento delicato. Ennesima sconfitta, stavolta quella interna nel Monday Night posticipo del 28° turno di Serie A. Stavolta, quantomeno, la Lazio trova continuità, continuità di sconfitte. Scherzi a parte, anche perché c’è ben poco da scherzare, pure l’Udinese esce corsara 2-1 dall’Olimpico e prosegue un terzo anno Sarri decisamente al di sotto delle prospettive. Dopo la buonissima campagna in Champions chiusa a Monaco di Baviera, dopo un periodo discretamente fertile a cavallo tra gennaio ed inizio febbraio, arrivano i crolli di Bergamo, quelli di Firenze, quello interno col Bologna, la costante dei gol incassati ad inizio ripresa e adesso pure quello interno con una compagine sì alla disperata ricerca di punti salvezza ma tecnicamente chiaramente di rango inferiore. Decide la zampata di Lucca così come il diagonale di Zarraga a strozzare il pari dell’illusione, quello in occasione dell’autugol di Giannetti propiziato dal positivo Zaccagni, uno dei pochi a salvarsi. Ciro non colpisce più, Luis non basta, Felipe a intermittenza, retroguardia a tratti imbarazzante. Notte fonda e fischi all’Olimpico. Stavolta ben poche polemiche arbitrali. S’è rotto qualcosa tra Sarri e mondo Lazio? Ancora presto per dirlo o far bilanci. Ma Lotito valuta il ritiro anche perché la classifica è desolante: la rincorsa per le nobili posizioni europee era ormai utopia, si poteva cercare di riagganciare in qualche modo l’Europa del giovedì ma con questo passo e queste medie si viaggia sempre più verso il centro classifica che verso il settimo/ottavo posto. La Lazio è nona, un punto sopra al Monza ed due sopra il Torino. Tre lunghezze dietro la Viola e quattro dietro quel Napoli che sembra averne chiaramente di più, in termine di possibile remuntada europea. Sabato Frosinone, poi finalmente sosta. Una sosta che non poteva arrivare in momento migliore.
Sport
12 Marzo 2024
Serie A. Tunnel, crisi e picchiata: la Lazio si scioglie, pure l’Udinese corsara all’Olimpico