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    Cronaca, Sport
    13 Marzo 2024
    Calcio – Lazio: non solo Sarri, Monaco è ancora una ferita aperta. Lo scandalo bagarinaggio

    ROMA – Caos nel “Mondo Lazio”. Non solo per le dimissioni di Maurizio Sarri e per i pessimi risultati della squadra. Questi avvenimenti hanno fatto passare (per ora) in secondo piano tutto quello che è successo all’ingresso dello stadio di Monaco di Baviera, in occasione dell’ultima trasferta di Champions giocata in Germania il 5 marzo scorso.

    La Curva Nord della Lazio è in guerra aperta contro la società. All’inizio della partita contro l’Udinese è apparso uno striscione con scritto: “Una società che non difende i propri tifosi non merita rispetto”. Oggetto del contendere il modo in cui i tifosi laziali sono stati trattati a Monaco. Oltre, naturalmente, alla pessima e grottesca gestione dei biglietti nella trasferta in Baviera.

    I tifosi laziali sostengono che polizia tedesca e steward dell’Allianz Arena non avrebbero riservato un trattamento consono a chi si è recato semplicemente a vedere una partita di calcio. Bersaglio del servizio d’ordine è stato chi tentava di entrare nel settore ospiti, comprese donne e bambini. Molti hanno tentato di entrare ma, stando ad alcune testimonianze, tanti non sono riusciti a farlo.

    Ci sono anche alcuni video sul web che testimonierebbero l’accaduto. La società, però, ha fatto orecchie da mercante. Per questo motivo i tifosi della Curva Nord hanno diffuso un comunicato in cui hanno spiegato la loro versione e lunedì sera, oltre allo striscione, hanno deciso di rimanere in silenzio per tutto il primo tempo.

    Questo “caos” all’ingresso dell’Allianz Arena poteva essere evitato? Cattive avvisaglie c’erano state al momento della vendita dei biglietti. 3400 tagliandi polverizzati in pochi minuti. Come è stato possibile? Eppure, nel passaparola tra laziali ci si è resi conto da subito che nessuno tra i tifosi più affezionati era riuscito a prendere il biglietto dello stadio bavarese.

    Un attento giornalista che si occupa di Lazio a tempo pieno (Stefano Greco di sslaziofans.it) ha scritto su facebook, pochi minuti dopo il sold out, a caratteri cubitali: “UNO SCHIFO MAI VISTO LA GESTIONE DELLA VENDITA DEI BIGLIETTI PER BAYERN-LAZIO… MA COSA ASPETTA LA LAZIO A CHIUDERE I RAPPORTI CON VIVATICKET???GENTE CHE É ANDATA A GLASGOW E MADRID CHE DI RITROVA CON VIAGGIO E ALLOGGIO GIÀ PAGATO MA SENZA BIGLIETTO, PERCHÉ SONO FINITI AD AGENZIE CHE LI RIVENDERANNO A QUATTRO VOLTE IL PREZZO ORIGINARIO…PS: HO GIÀ PARLATO CON CHI DI DOVERE, NON CI SARANNO ALTRI BIGLIETTI, QUINDI NIENTE ESCAMOTAGE TIPO MADRID…”.

    Greco è stato buon profeta. Forse ha sbagliato sul prezzo di rivendita del biglietto perché i tifosi laziali avrebbero sottoscritto ampiamente il pronostico del giornalista. Il costo minimo è stato di 200 euro (dai 40 iniziali) per arrivare a cifre vicine ai 400/500 euro.

    A Monaco sono andati in tanti. I fortunati che avevano acquistato il tagliando e i meno fortunati che non erano riusciti a farlo. Molti sono partiti perché da tempo avevano prenotato aerei, treni, hotel, ecc. Per non buttare all’aria centinaia di euro hanno comunque raggiunto la Germania nella speranza di trovare il biglietto per entrare all’Allianz.

    La ricerca, per molti, non è stata vana. Sono tanti quelli che hanno comunque trovato il biglietto, facendo però arricchire “bagarini” più o meno legali. Una volta c’erano i bagarini che si avvicinavano in prossimità dello stadio per venderti biglietti a prezzo maggiorato. Oggi siti di tutti i tipi, in possesso di tagliandi che i tifosi della Lazio non sono riusciti ad acquistare nella prevendita ufficiale, che hanno venduto centinaia di biglietti al costo (minimo) di 200 euro. Bagarini 2.0 che i tifosi laziali, dopo tanti anni, hanno avuto la sventura di incontrare sulla propria strada.

    C’è da fare un’ultima, ma non per importanza, considerazione. Il fenomeno del cosiddetto “secondary ticket”, cioè del bagarinaggio e dell’acquisto massivo dai rivenditori autorizzati dei biglietti per una certa manifestazione, i quali sono poi nuovamente ceduti online a prezzi di gran lunga superiori, è stato possibile perché “nell’evoluta” Germania non c’è il biglietto nominativo. C’è una sorta di “possesso vale titolo”. Nel senso che basta avere il possesso di un codice, anche fotografato, per accedere allo stadio. Lo stesso codice che viene “rubato” attraverso un click al legittimo proprietario e utilizzato abusivamente da alcuni, impedisce a chi lo ha acquistato regolarmente di entrare allo stadio. Anche se dimostra che l’acquisto, la transazione ecc, è avvenuta con i propri soldi.

    Abbiamo assistito a scene raccapriccianti di persone che, mentre facevano la fila per i “teneri” controlli degli steward, hanno subito lo “scippo”, attraverso foto del display del telefonino, del codice di accesso all’Allianz Arena. Con il risultato che il “ladro di codice” è entrato, mentre il legittimo proprietario è stato accompagnato, non si sa dove, dalle forze dell’ordine.

    Una cosa è certa: questi disservizi, questi fenomeni di bagarinaggio e anche, perché no, queste truffe, in Italia non troverebbero terreno fertile. Il nostro Paese, in questo, rispetto alla Germania, è molto avanti.