Presentati anche i reparti di Ostetricia-Ginecologia e Neonatologia. Per il presidente della Regione Lazio “finalmente, dopo molti anni, è tornata centrale la programmazione in sanità”
RIETI – Grande emozione questa mattina a Rieti. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Roca ci ha tenuto a essere presente al taglio del nastro del nuovo pronto soccorso e ai due ristrutturati reparti di Ostetricia-Ginecologia e Neonatologi dell’ospedale San Camillo de Lellis. Alla cerimonia, oltre al numero della Pisana, sono intervenuti anche il questore della Camera dei deputati, Paolo Trancassini, il sindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi, e il commissario straordinario della Asl di Rieti, Mauro Maccari. Sono tre gli interventi di ristrutturazione e ampliamento del pronto soccorso dell’ospedale di Rieti, che ha una superficie di 1.740 metri quadrati. L’investimento di 1,2 milioni di euro ha permesso di ampliare le aree di permanenza, di osservazione e la sala di attesa. Attraverso i fondi dell’edilizia sanitaria, l’Asl di Rieti ha potuto ristrutturare e completare i lavori dei reparti di Neonatologia e Ostetricia-Ginecologia. Inoltre, dopo aver modificato il progetto precedente, è stato realizzato un collegamento diretto tra i reparti, migliorando significativamente l’accessibilità alle pazienti neomamme, che ora possono accedere direttamente dal nido alla degenza. Il reparto di Neonatologia è stato dotato di quattro postazioni di monitoraggio all’avanguardia, mentre quello di Ostetricia-Ginecologia conta ora su 15 posti letto, garantendo un’assistenza completa e all’avanguardia. Grazie al nuovo layout, è stato possibile riorganizzare il percorso “fast track” Ostetrico-Ginecologico, creando un sistema ibrido tra pronto soccorso e reparto, per garantire un servizio efficiente e tempestivo. Le pazienti, dopo il triage iniziale, vengono ora condotte presso il reparto di Ostetricia-Ginecologia, dove il personale medico infermieristico esegue le visite necessarie. In caso di necessità di osservazione, il personale attiva l’osservazione breve intensiva (obi) presso lo stesso reparto, garantendo un’assistenza immediata e di qualità.«Sono particolarmente soddisfatto della ristrutturazione e rimodulazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale “San Camillo de Lellis” di Rieti ha detto Rocca durante l’inaugurazione -. Un investimento importante, di oltre 1 milione di euro, che ha dotato il pronto soccorso di spazi dignitosi per i pazienti e i loro familiari. Sono previsti percorsi dedicati alle persone non autosufficienti e alle donne vittime di violenza. Nell’ambito delle risorse per l’edilizia sanitaria, inoltre, abbiamo unificato i reparti di Neonatologia e di Ginecologia: rispettivamente 4 e 15 posti letto dotati delle tecnologie più innovative. Le risorse connesse al Giubileo 2025, 7 milioni di euro, saranno destinate per un ulteriore ammodernamento del PS, oltre alle decine di milioni di euro previsti dal PNRR per la digitalizzazione, le nuove apparecchiature e la realizzazione di Case della Salute e Ospedali di Comunità. Finalmente, dopo molti anni, è tornata centrale la programmazione in sanità, in un’ottica non più romanocentrica per restituire dignità e attenzione a quei territori del Lazio spesso dimenticati». «La giornata di oggi è la dimostrazione che è in atto sul nostro territorio Reatino un percorso di cambiamento sostanziale – ha detto per parte sua Maccari – che vede nella qualità dei servizi, nell’attenzione ai bisogni dei cittadini e nell’innovazione organizzativa, le basi sulle quali si costruisce il modello di “buona sanità”. I lavori di ristrutturazione del pronto soccorso sono stati indispensabili, perché la struttura si mostrava inadeguata e logisticamente fatiscente. Il modello organizzativo, anche grazie anche all’incremento del personale, ha permesso di rivedere tutti i percorsi interni, con particolare attenzione alle necessità di confort della persona, spesso anziana e fragile, implementando al massimo la qualità e la sicurezza delle cure prestate. Lo stesso vale per il reparto di Ostetricia e Ginecologia che può essere definito ora un fiore all’occhiello della sanità reatina».