La fine dell’era Sarri ha fatto male a tutta la piazza biancoceleste, la Lazio ha perso un grande allenatore, per una storia che i più romantici sognavano potesse durare molto di più ma che probabilmente era già destinata al capolinea a fine stagione. Il tempo ha accelerato il suo percorso ed è già arrivato Igor Tudor, qualcuno che per tornare in sella a metà stagione sognava un club che non lo facesse soltanto traghettare bensì fargli costruire. Per questo contratto almeno di un anno e mezzo più opzione: il croato, che nel recente passato respinse per motivi appena spiegati avances di Napoli e forse Roma, è già atterrato a Fiumicino. L’ha fatto ieri sera, serioso, concentrato, determinato. Prime foto con la sciarpa, quelle di rito, qualche giornalista al seguito, pochissimi tifosi. Piazza scottata per chi va via, piazza scettica per chi arriva ora. E proprio in serata è arrivato immediatamente il comunicato del club: “La S.S. Lazio rende noto che Igor Tudor, a decorrere dalla data odierna, assume il ruolo di responsabile della prima squadra”. Breve, scarno, telegrafico. Come se di parole se ne siano dette troppe e che Lotito urga parola soltanto al campo. Un tecnico ancora discretamente giovane, che ha fatto bene ad Udine e benissimo a Verona e che, nonostante classiche frizioni e tensioni a Marsiglia, resta quello che ha raggiunto la media punti più alta degli ultimi anni OM. Dal biancoceleste al biancoceleste: ecco la grande opportunità che stava aspettando. Comprendere immediatamente dinamiche e sedare tensioni, questa la sua missioni. Poi, se vuole tecnicamente provare ad esprimere qualcosa di più, avrà bisogno di tempo, mercato, estate. Come sempre parola al campo. Ed al tempo. Un tempo che narrerà se sarà stata o meno la scelta giusta, se può nascere storia a lungo termine o se sarà semplice parentesi e traghetto.
Sport
19 Marzo 2024
Lazio, l’avvento di Tudor: ecco pure l’ufficialità. Piazza scettica