I genitori non ci stanno e presentano un esposto al Ministero dell’Istruzione
di Marco Gubetti
ROMA – La cultura woke avanza ad ampie falcate anche in Italia e raggiunge pure gli asili. L’esempio più plastico della situazione lo danno i fatti che stanno accadendo proprio in questi giorni alla scuola materna comunale “Ada Negri” di Roma. Un paio di settimane fa, infatti, sulla chat dei genitori dell’istituto arriva questa comunicazione: “Buon pomeriggio, come già comunicato dai rappresentanti di classe quest’anno per decisione del coordinatore pedagogico e del collegio dei docenti non si faranno biglietti per la festa del papà e della mamma, per tutelare i bambini che non hanno la classica famiglia”. Immediatamente cominciano le proteste, con molto genitori che chiedono che la Festa del Papà venga rispettata. Niente da fare: il 19 marzo i bimbi tornano a casa senza portare né un lavoretto, né una filastrocca. A quel punto i genitori decidono di iniziare una raccolta firme che accompagna un esposto al Ministero dell’Istruzione per chiedere che le ricorrenze vengano sempre «festeggiate». La scuola prova a difendersi scaricando la responsabilità sul Comune, del quale – dicono dalla “Ada Negri” – avrebbero seguito le linee guida, ma ormai la frittata è fatta. “Quello che è successo all’‘Ada Negri’ di Roma – interviene a stretto giro la responsabile del Dipartimento Famiglia della Lega, Simona Baldassarre -, in cui è bastato addurre come scusa la ‘inclusività’ per impedire ai bambini di celebrare la festa del papà, è la riprova della natura puramente ideologica di certe decisioni scolastiche che nulla hanno a che vedere con l’educazione dei nostri ragazzi. Una deriva pericolosa che rischia di trasformare la scuola pubblica, che vogliamo sia libera e democratica, in un centro di indottrinamento”. “Escludere la figura del papà – chiosa la Baldassare, che peraltro è anche compagna di partito del ministro dell’istruzione Valditara – per includere quella delle famiglie arcobaleno è paradossale e frutto dell’ennesima follia della cultura ‘woke’ che calpesta i nostri valori, i diritti dei bambini e il buonsenso”.