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    23 Marzo 2024
    Lazio, Tudor si presenta: “Non sono un sergente di ferro”. Prime mosse: equilibri e difesa a tre

    Sosta per le nazionale ed è tempo di presentazioni per chi ha cambiato in corsa. Per chi ha anticipato il futuro estivo e ha deciso di partire già con futuro e nuovo ciclo. E’ il caso della Lazio di Lotito che, accettando le dimissioni di Sarri, ha già consegnato le chiavi del futuro al prescelto, Igor Tudor. Tempo di presentazioni a Formello, dopo una prima di lavoro piuttosto intensa con sei sessioni d’allenamento in quattro giorni. Un finale di stagione all’orizzonte, un’annata da chiudere dignitosamente, una semifinale di Coppa Italia alle porte prima di un’estate che con ogni probabilità, come plausibile quando cambia una guida tecnica, narrerà porte scorrevoli a Formello. Un Tudor che ripartirà da tutt’altro sistema di gioco, una difesa a tre, mossa abituale quando una squadra in difficoltà deve ritrovare un minimo di certezze difensive. Ma l’impressione è che il 3421, sistema che Tudor ha sviluppato con successo in carriera, rappresenterà in maniera fluida e dinamica anche il futuro anteriore, in questo caso 2024/25, della Lazio stessa. Non sono da escludere chances per Kamada, ma senz’altro Casale rientrerà al centro del progetto. Guendouzi non si discute, più complicato trovare collocazione per Luis Alberto: sarà mediano nei due, trequartista dietro la punta o dovrà faticarsi il posto? “E’ un buon gruppo – spiega Tudor – ho trovato ragazzi con una certa cultura del lavoro ed il merito va a Sarri. Ho spiegato a Lotito che serve un pochino di carota ed un pochino di bastone: non sono un sergente di ferro. Non ho mai dovuto alzare la voce in queste sessioni. Tanta professionalità, buon inizio. Il mio calcio? Offensivo, ma deve sempre esserci equilibrio. Immobile? Lo amano tutti, ragazzo di cuore. Ho accettato la Lazio perchè grande club: la Lazio è la Lazio, si accetta. Qui ha giocato un mio grande amico che sento spesso, Alen Boksic”.