Presenze dell’est e favola Ucraina, che conquista ancora, specialmente in momenti di storia attuale e contemporanea, la qualificazione ad Euro 2024. Ed è una qualificazione meritata per quanto abbia fatto bene, testa alta e petto in fuori, in un girone come quello con Italia e Inghilterra. Stavolta niente da fare per i vichinghi del Nord, la più bella rivelazione di Euro 2016: niente da fare per l’Islanda del genoano Gudmundsson. Vince 2-1 in rimonta l’Ucraina e finalmente trascina Mudryk, oggetto misterioso tra i più iconografici del Chelsea spendaccione dell’era contemporanea. Finalmente decisivo, finalmente nero su bianco. Per un talento che forse non sarà ciò che sembrava due anni orsono ma non può esser quello visto in Premier fin qui. Vento dell’est, già perché nella solita bollente, romantica, splendida cornice gallese di Cardiff stavolta la lotteria dei rigori premia ancora la Polonia, vera e propria maledizione del Galles. Ancora una volta grande cuore, quello dei dei Dragons, che sfiorano l’ennesima grande qualificazione ad una fase finale. La prima senza Gareth, mitologia Bale, chi trascinava e vinceva gare da solo. E forse anche ieri, storie e destini calcistici, diventa quella l’assenza, quel fattore mancante, determinante. Zero a zero, partita contratta, 120 minuti e altra lotteria, dopo quella georgiana. Alla fine esperienza e nervi freddi, tasso tecnico e continentale forse migliore, diventano elementi che ai rigori premiano la Polonia. Decisivo l’errore di James: Szczesny ipnotizza, para e diventa eroe nazionale. Oltre alla Georgia assegnati dunque gli ultimi posti per Euro 2024 e l’ultima serata del biennio di qualificazioni premia e sussurra dunque vento dell’Est. Polonia nel girone infernale, quello con Francia, Olanda ed Austria; Ucraina invece nel girone più abbordabile della competizione, quello con Belgio, Romania e la Slovacchia di Calzona. Chiusi percorsi, spareggi e playoff: adesso ultimo curvone stellare della stagione dei club, a giugno sarà Germania 2024.
Sport
27 Marzo 2024
Euro 2024, vento dell’est: pure Polonia e Ucraina volano in Germania