Col clamoroso pari in rimonta incassato ieri dal Sassuolo (2-2) complice reazione d’orgoglio e segnali di vita e dignità di una Salernitana ormai spacciata, parte già in maniera pirotecnica e sorprendente la 31° giornata di Serie a, seconda dell’ultimo curvone post sosta di fine marzo: giochi definitivi. Un turno che confluirà nel suo match più importante, il derby di Roma, in programma stasera alle 18 all’Olimpico. Si giocherà in casa giallorossa, in casa di quella più avanti, che cerca ulteriori punti per centrare un sogno Champions. In tre mesi è cambiato tutto, se pensiamo a quello di Coppa che sostanzialmente costò la panchina a Mourinho, ancora una volta battuto da Sarri: ere geologiche differenti. Roma che nell’era precedente vinse un solo derby su sei, non batte i rivali da due anni, oggi DDR spera d’esser lui il condottiero che invertì quel fatidico trend. Sarà il suo primo derby d’allenatore, dovrà gestirlo con maturità, proprio come egregiamente fatto in questi mesi. La Roma arriva con più certezze, più forte, recuperando pure le sue fonti, Dybala e Pellegrini. Nella Lazio settimane tumultuose e più musi lunghi: fine dell’era Sarri, storia che i tifosi hanno preso malissimo. Tudor per presente e futuro: esperimenti, cambio di sistema, sconfitta a Torino in Coppa Italia. E soprattutto quel Ciro, capitan Immobile, giunto forse ai titoli di coda: tra numeri, campo, statistiche, malumori, incidenti, contestazione post Sarri, forse il punto più basso della sua storia d’amore in biancoceleste. Sarà anche per lui l’ultimo derby? Il tempo narrerà. Tra l’altro, probabilmente non partirà nemmeno dall’inizio. Derby come detto alle 18, ma la giornata del sabato si aprirà comunque con la seconda della classe, il Milan, impegnato col Lecce a San Siro; chiuderà il programma stasera la sfida tra Empoli-Torino. Domani spicca Juve-Fiorentina, storicamente parlando; capolista Inter lunedì ad Udine.