Finisce a reti inviolate il derby della Mole di Torino, col pareggio tra i granata di Juric e la Juventus di Allegri. Tanto sonno e, fuorché spalti e tradizione coreografica, ben poco spettacolo. La Juve non graffia, il Toro a tratti fa più la partita, prova a provarci più spigliato, ma senza mai trovare il pertugio giusto. La Juve sa difendersi bene, compatta e con ordine. Diverse occasioni ma nulla di eclatante: contrasti, gara maschia, fisica, a tratti anche aspra. Ma poco più. Allegri si porta dunque a casa il punto che diventa quanto basta in chiave Champions per proteggere almeno il terzo posto, restar davanti a Bologna e Roma, all’interno di prime cinque posizioni che sostanzialmente quasi certamente garantiranno la qualificazione alla prossima coppa dei campioni. Seppur, chiaramente, perda potenzialmente la possibilità di riavvicinare il secondo posto rossonero. Il futuro di Max stesso resta comunque da scrivere. Molto dipenderà dal finale di Coppa Italia, ma coi malumori cronici per il gioco espresso ed un lungo inverno assai scarno a livello di punti portati a casa, anche i passi stessi che porteranno ad una delle posizioni Champions potrebbero far scattar più di qualche domanda, soprattutto a livello d’espressione e prospettive future. Per questo Max continua a portarsi a casa come nel derby il risultato minimo ed indispensabile, ma, malgrado istituzione storica dell’ultimo decennio bianconero, non è detto che possa bastare. Qualche rimpianto in più per Juric, più che per il derby soprattutto al retropensiero di settimana scorsa, coi tre punti buttati letteralmente ad Empoli: il Toro resta al nono posto e domani potrà esser scavalcato dalla Fiorentina stessa, quel sogno chiamato Europa (Per Juric stesso più un’ossessione), sembra allontarsi dunque sempre di più. Tra gli altri anticipi del sabato il risultato pesante è quello del Lecce che, proprio a proposito di Empoli, batte 1-0 all’ultimo respiro i toscani di Nicola, decide l’esperienza subentrante di Nicola Sansone che fa esplodere il Via del Mare e proietta i salentini in testa a quella drammatica corsa salvezza che vede sette squadre lottare per evitare penultimo e terzultimo posto che a fine anno significheranno retrocessione in B. Esulta Gotti: grande cura, grande esperienza, grande classe: Lecce 13° a 32, nel mezzo Cagliari e Udinese, Empoli che resta 15° a 28 e che non riesce a trovar dunque continuità, malgrado una sicurezza chiamata Nicola in quelle latitudini di classifica. Resta giù: speranze per Verona, Sassuolo e Frosinone. Corsa salvezza tra l’altro i cui destini, come spiegato, abbracceranno e si mescoleranno con quelli della lotta Champions, nella giornata di domenica. Lunedì doppio posticipo: non solo Fiorentina-Genoa, bensì transferta del Verona nella festa atalantina, a proposito di scherzi del calendario, incastri e destini.
Sport
13 Aprile 2024
Sonnifero e minimo indispensabile: Allegri punto Champions, derby della Mole a reti inviolate