Digerita, o quantomeno presunto tale, beffa finale ed eliminazione dal sogno Coppa Italia, vera e propria luce e fascino di un finale di stagione settimane fa, complice turbolenta transizione dalla fine dell’era Sarri all’avvento di Igor Tudor, tremendamente incolore, la Lazio si rimbocca le maniche e stasera torna in campo all’Olimpico per affrontare un Verona tostissimo che, nonostante cessioni pesanti e smantellamento di gennaio causa quote confiscate a patron Setti e crisi societaria, continua a lottare a testa altissima, con grande orgoglio, capitanata dal condottiero Baroni, per evitare la retrocessione. Spuntate queste doverose premesse che spiegano una gara all’orizzonte tutt’altro che agevole, la Lazio deve far la Lazio per rientrare nelle zone europee. Quinto posto Champions è illusione, chimera. Più che un obiettivo quasi vera utopia, considerando la vittoria pesantissima della Roma di De Rossi ad Udine che ha riproiettato i giallorossi ben saldi sopra sei lunghezze ai biancocelesti. Ma l’obiettivo diventa chiaramente sempre l’Europa, pure se quella del giovedì, doverosa se ti chiami Lazio. Ecco perché, pur dopo l’Atalanta, il settimo posto davanti a Fiorentina, Napoli e Torino diventa obiettivo più che perseguibile. Al futuro ci si penserà: se sarà un’estate di fine ciclo e porte scorrevoli a Formello se ne parlerà fra un mese, adesso Tudor è stato chiaro, testa solo al campo. Tudor che affronta il suo passato, quell’Hellas dove fece benissimo, e conosce bene la difficoltà di questa partita. Anche perché davanti è pieno di dubbi. Zaccagni ha recuperato ma partirà soltanto dalla panchina, Felipe ha accusato un problema nella gara con la Juve e resta in forte dubbio. E’ stata la settimana di Castellanos: doppietta ai bianconeri a mostrare finalmente la sua pasta, scalzato Immobile. A supporto del Taty, con queste premesse, può toccare ad Isaksen, con Luis Alberto. Il dispiacer vero proviene invece dalla retroguardia, dove sorpresa Gila (una delle poche in una stagione complicatissima, ndr) ha forse già finito la stagione. Tocca dunque a Patric con Casale e Romagnoli; in mediana ancora Guendouzi ed il rilanciato Kamada, motori a supporto di Luis; in porta ancora nota lieta Mandas, ulteriormente preservato Provedel.
Sport
27 Aprile 2024
La Lazio si rimbocca le maniche: stasera Verona, Europa del giovedì minimo obiettivo