FROSINONE – “Che la provincia di Frosinone non godesse di buona salute dal punto di vista occupazionale, è un dato di fatto incontrovertibile e acquisito da anni, perché sono tanti gli aspetti irrisolti che, come sindacato, denunciamo da molto tempo. Il 1° Maggio non si riduca alla mera celebrazione della giornata dedicata ai lavoratori ma sia il punto di partenza, per la politica e le istituzioni, affinché il territorio frusinate venga fornito degli strumenti necessari per intercettare i cambiamenti che il mondo del lavoro oggi impone”.
Così il Segretario Generale dell’UGL Frosinone Enzo Valente commenta l’attuale situazione produttiva e occupazionale della provincia alla luce dei dati sconfortanti che vedono la disoccupazione al 10%, l’occupazione al 55%, l’aumento del precariato e un saldo negativo delle imprese nel primo trimestre del 2024.
“La nostra provincia – spiega Valente – viaggia sempre più a due velocità: mentre nel nord il lavoro tiene grazie alle aziende farmaceutiche e quelle del comparto aerospaziale frutto della diversificazione che è stata realizzata negli scorsi decenni, al sud il territorio soffre la crisi dell’automotive in termini occupazionali ed economici. Nel cassinate tutta l’attività è stata incentrata sulla produzione di automobili, nulla è stato fatto per creare le condizioni di un nuovo modello di sviluppo e oggi paghiamo un conto salato. Anche il sorano non gode di buona salute perché ha perso tutto il settore tessile e, ad eccezione delle cartiere, non vi sono altri comparti in grado di trainare il lavoro”.Con numeri così negativi, è inevitabile l’aumento della precarietà: “Come UGL siamo da anni impegnati a denunciare lo sfruttamento e la precarietà, i salari da fame, il lavoro in affitto.
Per dire basta al cattivo lavoro – sottolinea Valente – abbiamo voluto dar vita ad una nuova stagione della Carovana dei Diritti perché vogliamo contribuire a creare una nuova cultura del lavoro sensibilizzando non solo le istituzioni ma anche i cittadini e i lavoratori stessi”.Precarietà che viene causata molto spesso dalle modalità con quali vengono espletate le gare di appalto: “Anche nella Regione Lazio è ormai prassi espletare bandi al massimo ribasso e le conseguenze vengono tutte scaricate sulle spalle dei lavoratori a cui sono proposti contratti sempre più poveri e indegni. Anche su questo aspetto ci stiamo battendo chiedendo di cambiare le regole delle gare di appalto”.Nei primi mesi del 2024, è negativo anche il saldo delle imprese:
“Il territorio – continua Valente – paga anche la scelta infelice di escludere la provincia di Frosinone dalla ZES, la zona economica speciale, e il saldo negativo è uno dei primi frutti che questa decisione sta causando. Da troppi anni, questo territorio non ha voce quando vengono prese le decisioni strategiche per lavoro ed economia. S fanno annunci, proclami, si convocano tavoli, ma, al di là delle buone intenzioni, nulla di concreto è stato fatto per affrontare la crisi e creare le condizioni affinché si dia vita ad un nuovo modello di sviluppo. I cambiamenti nei prossimi mesi saranno ancora più veloci e se non ci sarà un cambio di tendenza repentino, rischiamo di agganciare la nostra provincia al profondo sud, allontanandola del centro-nord Italia. La politica deve fare di più, ha il compito di mettere in campo idee e risorse per garantire il presente e il futuro di un territorio che, altrimenti, rischia seriamente le desertificazione”.