di Sandro Labronico
CERVETERI (RM) – Il progetto della Porta d’Italia segna il passo. Dopo Santa Marinella, Fiumicino, Civitavecchia e Ladispoli all’orizzonte non si vedono altri Consigli comunali pronti a votare per il progetto di costituzione della nuova provincia del litorale nord di Roma. In particolare è atteso il segnale che verrà dalla massima assise di Cerveteri, il Comune più grande che ancora non si è pronunciato e che dovrebbe far parte della nuova area vasta. Da quello che filtra dal Granarone, sembra che un Consiglio comunale ad hoc non verrà convocato prima delle elezioni europee. La prima data utile potrebbe essere quella di venerdì 14 giugno, ma è ancora da confermare. Quello che è certo è che il sindaco, Elena Gubetti, ha sempre mostrato un certo scetticismo nei confronti del progetto e il Pd, componente fondamentale della sua maggioranza, è schierata apertamente e graniticamente contro. Difficile, dunque, che dalla assemblea etrusca possa arrivare un disco verde, ma intanto l’opposizione spinge per il “Sì”. «Per l’opposizione – puntualizza Gianluca Paolacci, consigliere comunale di centrodestra – questa è una grande opportunità. Cerveteri può dare dimostrazione di essere finalmente una città forte e non più un paese. Anche perché per come Città Metropolitana gestisce le strade, la viabilità e le scuole allora è arrivo il momento di trovare dei progetti alternativi».