FROSINONE – Due detenuti che stavano per essere trasferiti dal carcere di Frosinone si sono opposti danneggiando l’interno del mezzo che doveva tradurli in un altro penitenziario e colpendo ad una mano un agente che tentava di calmarli. I due episodi sono avvenuti separatamente ma in entrambi i casi le traduzioni sono state annullate ed i detenuti riportati in cella. Il che ha scatenato la protesta di altri detenuti in quel reparto: hanno inscenato proteste minacciando di incendiare le suppellettili.
Lo denuncia il sindacato di polizia penitenziaria Uspp Lazio. Che parla di “Situazione preoccupante che sta mettendo in difficoltà gli agenti”.
Per il Segretario Regionale Uspp Lazio Daniele Nicastrini il problema sta nel fatto che “il carcere di Frosinone ospita oltre 600 detenuti che in maggioranza sono autori di altri atti violenti commessi in altri istituti. Per motivi di opportunità l’amministrazione penitenziaria continua a spostarli da un carcere all’altro senza alcun beneficio ma solo per stemperare il momento che si sta vivendo all’interno delle nostre carceri laziali abruzzesi e molisane essendo competente lo stesso Provveditorato di Roma nella loro gestione complessiva”.
Il sindacato chiede misure straordinarie “che pongano in emergenza il sistema penitenziario sul territorio laziale”. Annuncia lo stato di agitazione ed una manifestazione fatta in ogni provincia.