Finalmente classifica completa. 37 gare a testa per tutte le 20 regine britanniche. Manca solo l’ultimo atto, gli ultimi novanta minuti, poi spiccherà la classifica definitiva e conosceremo finalmente chi vincerà l’edizione 23/24 della Premier League. Tutti fari e riflettori saranno puntati a cavallo tra Manchester e Londra, tra l’Etihad e l’Emirates, per il testa a testa a distanza finale tra maestro Guardiola e allievo Arteta, quello tra Man City ed Arsenal. Come ampiamente descritto, il cavallo di Pep ha rimesso il muso davanti a quello dei Gunners, ma per centrare la quarta Premier consecutiva (impresa mai riuscita nel corso della storia britannica ndr), dovrà battere il West Ham, senza calcoli. Dall’altra parte, comunque a testa altissima, i Gunners all’Emirates devono battere un Everton già salvo, aspettando e sperando clamorose positive notizie da Manchester. Fuorché corsa al titolo però, sostanzialmente tutti verdetti, tra corsa Champions e lotta salvezza, sono già stati stabilita: tra quarto posto del Villa, quinto del Tottenham, retrocessione delle tre neopromosse di dodici mesi fa, ovvero Sheffield, Burnley e Luton Town. L’unico percorso che resta da completare, seppur adesso sussista qualcuno che ha preso forse il solco definitivamente decisivo, diventa quello vertente sugli ultimi posti europei: sostanzialmente sesto e settimo che, sempre dipendenti dall’esito della finale di FA Cup, decideranno gli ultimi piazzamenti Europa League e Conference. Sono tre squadre in lotta per queste due posizioni e ieri, con l’ultima infrasettimanale prima dell’atto finale che domenica alle 17 chiuderà l’edizione 23/24 con tutte le gare come da tradizione in contemporanea, ha espresso il filotto finale con cui Pochettino sembra aver smentito tutti e, alla fine di un’annata tormentata, sembrerebbe aver trovato il bandolo della matassa. Quarta vittoria consecutiva, 2-1 esterno a Brighton e sorrisoni Blues, ancora senza neo e nocciolo Enzo Fernandez: ancora Palmer, bentornato Nkunku, De Zerbi ancora al tappeto. Palleggio più diretto, sviluppo fluido e gambe che, preparazione poch, volano in scioltezza: Malo spendida nota stagionale, che i batteristi offensivi siano finalmente diventati squadra? Il Chelsea è sesto a sei punti dal Tottenham; a 57 il Manchester United che, battendo proprio il Newcastle, aggancia il Toon in classifica e recuperando diversi interpreti al termine di un secondo anno Ten Hag disastroso e col suo futuro tutto da scrivere, saluta Martial e Varane che lasceranno Old Trafford per fine ciclo a parametro zero e prova a preparare la finale di FA Cup in programma fra 10 giorni a Wembley, in cui la missione sarà sovvertire ogni pronostico, riscattare la sconfitta dell’anno scorso e riportare una Coppa d’Inghilterra all’Old Trafford. Ten Hag, discorso al triplice fischio, ha comunque ringraziato i sostenitori, spiegando quanto e come, anche in un’annata così complessa, non hanno mai tradito o voltato le spalle ai calciatori. Nonostante la sconfitta di ieri però il Newcastle non molla l’obiettivo Europa: per centrarlo, traguardo che consegnerebbe splendida continuità al progetto Howe nonostante stagione travagliata e contraddista da quei mille infortuni che non hanno permesso ai Magpies di volare a vette Champions come dodici mesi orsono, basterà vincere a Brentford, in quanto la differenza reti sul Man United che chiuderà a Brighton è nettamente superiore. Chelsea a vele spiegate: dopo quattro vittorie consecutive obiettivo pokerissimo, a Stamford Bridge chiuderà il Bournemouth di Iraola, che dopo il record di punti della storia delle Cherries ha rinnovato il suo legame al Vitality fino al 2026. Naturalmente, se il Man United dovesse arrivar ottavo ma vincere la FA Cup, centrerebbe l’Europa League ed il Chelsea scalerebbe in Conference, col Newcastle fuori dai giochi. Ecco perché proprio Blues e Toon faranno comunque entrambe il tifo per il Manchester City.
Sport
16 Maggio 2024
Premier 23/24, l’ultima infrasettimanale: rimonta e filotto, Poch accarezza l’Europa. Newcastle in Conference, FA Cup permettendo..