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    18 Maggio 2024
    Lotta al sesto posto, ultime speranze Champions: domani Roma col Genoa, Lazio a San Siro

    La prima settimana totalmente libera a Trigoria. Si respira aria di finale di stagione, un finale che non spedirà la Roma a Dublino e che nemmeno, scontro diretto perso a Bergamo con l’Atalanta a chiudere tra orgoglio e rimpianti dieci giorni tremendamente decisivi che con una super cavalcata e rimonta su tutti i fronti i giallorossi di DDR sono stati straordinari a costruirsi, avvicina il club alla prossima Champions League. Ma la missione della Roma è quella di chiudere e centrare almeno il sesto posto. Duello e lotta a distanza con la Lazio: soltanto una lunghezza divide le due capitoline, complice fertile e cospicuo bottino conquistato da Igor Tudor nel solo mese di cura e transizione del finale di campionato biancoceleste. Idee chiare, impresa con la Juventus sfiorata, testa al presente e se a giugno saranno porte scorrevoli a Formello ci si penserà quando sarà tempo di futuro. Polso fermo quello del tecnico croato, va dritto per la sua direzione, la squadra lo segue, gestione impeccabile del caso Luis Alberto, all’ennesimo mal di pancia ma che domani, dopo la punizione di domenica scorsa, sarà richiamato alle armi. Una domenica di campionato che stavolta però, partendo dal 60 a 59 in classifica, strizza l’occhio a De Rossi che, recuperando Dybala ma solo forse dalla panchina, affronterà il Genoa alle 20.45 già a conoscenza del grande scontro Lazio impegnata alle 18 a San Siro con l’Inter campione d’Italia: se i biancocelesti non dovessero portarsi a casa l’intera posta in palio, vantando scontri diretti a favore i giallorossi potrebbero centrare l’allungo decisivo e conquistare il sesto posto matematico. Un sesto posto che, per quanto piccoline, riaccenderebbe speranze Champions, se l’Atalanta dovesse chiuder non più di quinta e conquistare prossima settimana l’Europa League a Dublino. Missione complicatissima quella nerazzurra però: ostacolo Leverkusen, ne sa qualcosa proprio De Rossi. Altrimenti, per buona pace delle casse dei Friedkin, per entrambe le capitoline saranno ancora acque del giovedì, dove la Roma resta istituzione.