90 minuti al termine di una battaglia che da tempo non risucchiava così tanti club nel turbolento oceano della lotta salvezza. Resta soltanto di capire l’ultima che drammaticamente finirà negli abissi. Da ieri ecco il secondo verdetto, quello più probabile: dopo undici anni di idee, calcio e serenità, lascia la Serie A il Sassuolo matematicamente retrocesso in B battuto dal colpo Cagliari a Reggio Emilia, sostenuto dall’invasione sarda al Mapei di un popolo, che dopo aver riconquistato la massima serie a Bari, non finirà mai d’omaggiare l’ennesima impresa di un vecchio condottiero come Claudio Ranieri. Settimane fa Sir Claudio parlava di 36 punti come latitudine salvezza: ebbene, è stato incredibilmente proprio così, Cagliari salvo a 36. Sassuolo che accompagna dunque la Salernitana in cadetteria, resta ora soltanto da capire, per l’appunto, l’ultima risucchiata negli abissi. Ultima che da ieri probabilmente vanta e nutre un nome ben preciso, l’Empoli, dopo un finale thriller, da film, in Friuli. Premessa: mai come ieri, per quello che per larghi tratti è sembrato effettivamente uno spareggio playout, la città di Udine s’è riversata sugli spalti, tutti esauriti, per sostenere Cannavaro. E se al tramonto il rigore di Niang aveva acceso le speranze azzurre volando dentro il 1100 sostenitori toscani al seguito, dopo 103 minuti arriva il pari dal dischetto di sangue freddo Samardzic, gol più “tardivo” della storia della massima serie, che ripone tutto in parità e rimanda ogni verdetto all’ultimo turno. Un pari che strizza l’occhio al Frosinone, che doveva approfittarne e così è stato: proprio i giallazzurri sono quelli che escono coi sorrisoni dal penultimo turno, corsari a Monza col pesantissimo 1-0 firmato Cheddira, destino completamente in mano e vento totalmente a poppa. Frosinone che arriva alla finalissima di domenica, quella con l’Udinese quando tutta un’intera città si riverserà allo Stirpe per centrare la prima storica permanenza in massima serie, con due risultati su tre e pensate, potrebbe bastare anche una sconfitta se l’Empoli non dovesse battere la Roma. Chi rischia di più è l’Udinese, proprio impegnata in Ciociaria. Sono tutte potenzialmente padrone del loro destino, scherzi del calendario, scontri diretti uno dopo l’altro a fine stagione. Chi vuol chiudere la pratica è stasera il Verona, impegnata a Salerno: se vince, miracolo Baroni matematico, considerando crisi societaria e totale smantellamento a gennaio. Il contesto dunque narra Frosinone a 35, Udinese a 34, Empoli a 33: pensate quanto abbia e stia tuttora rischiando l’Udinese, pensate quanto abbiano pesato quei 103 minuti, pensate quanto quel thriller abbia dannatamente cambiato il destino di popoli. Ma resta la bellezza e l’intrinseco fascino di una lotta che, forse da anni, non ammiravamo in questa maniera.
Sport
20 Maggio 2024
Il Thriller di Udine, abissi e scenari: corsa salvezza, vento in poppa a Frosinone