Accolto il ricorso di diversi comuni della Tuscia dove la capofila è stata Tarquinia: nel territorio non si possono realizzare nuovi impianti. Adesso il sindaco si dimetta
VITERBO – La quinta sezione del Tar del Lazio boccia la discarica di Arlena di Castro, in provincia di
Viterbo.
Il progetto della Med Sea Litter, hanno scritto i giudizi nella sentenza, è da respingere perché il territorio si trova in aree sottoposte a vincolo paesaggistico.
A presentare il ricorso contro l’Aia, la Via e il Paur rilasciati dalla Regione Lazio erano stati diversi comuni della Tuscia che si sono accodati all’iniziativa del sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi e la provincia di Viterbo.
Nella sentenza, il Tribunale amministrativo ha sottolineato “la possibile compromissione delle matrici ambientali e paesaggistiche presenti non solo nel territorio del Comune di Arlena di Castro, ma anche in quello delle popolazioni dei comuni limitrofi, con riferimento all’intero ambiente della Tuscia”. Ma non solo: “il Paur rilasciato risulta in contrasto con i profili ambientali derivanti dalla sussistenza dell’intervenuto vincolo di notevole interesse pubblico”, hanno scritto i giudici, secondo i quali “il progetto proposto dalla Med Sea Litter Italia S.r.l. e approvato dalla Regione Lazio va ad interessare parte dei terreni coperti da ‘vincolo di tutela paesaggistica’ e, comunque, ricade in un’area che, come visto, è stata definita di pubblico interesse. L’intervento programmato, inoltre, come riportato nello stesso provvedimento di Via, ricade in due sistemi di paesaggio indicati nel Ptpr e precisamente ‘Paesaggio Naturale di continuità’ e ‘Paesaggio agrario di continuità’. In ragione di ciò, secondo le prospettazioni di parte ricorrente, trova applicazione l’art.24 delle già citate Nta del Ptpr (sulla base del quale la Soprintendenza ha formulato il suo parere ostativo alla conformità ed alla compatibilità paesaggistica del progetto presentato), le quali – al punto 4.8 – recano la disciplina per le ‘discariche, impianti per lo stoccaggio, impianti per il recupero, impianti per lo smaltimento dei rifiuti…’ e, al successivo punto 4.8.2, indicano che in tali aree non è consentita la realizzazione di nuovi impianti”.
A ciò si aggiunga, ha scritto ancora il Tar, che la Provincia di Viterbo, “con la delibera consiliare n. 12 del 19 gennaio 2024, ha emanato la proposta di piano provinciale di gestione dei rifiuti, mediante la quale, per quanto di interesse, ha sancito che l’intero territorio del Comune di Arlena di Castro è caratterizzato dalla presenza di vincoli non superabili (definiti come ‘fattori escludenti’) per la realizzazione delle discariche e che, come tali, costituiscono un ostacolo non superabile alla realizzazione in loco dell’impianto”.
Arrivata le decisione che contraddice la linea politica del sindaco di Arlena di Castro Publio Cascianelli da subito prono ala decisione di realizzare la discarica.
Un plaudo anche al comitato dei cittadini e ad Antonio Bonini che sin dal primo momento hanno sposato la causa.
L’ultima considerazione va fatta sul sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi che con la sua azione ha determinato e tracciato la linea di salvaguardia del territorio. Cosa che contraddice coloro che, in questi giorni di campagna elettorale, lo hanno accusato di non essere attento all’ambiente. Le solite eco-balle della sinistra.
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