Mancava solo l’ufficialità. Era nell’aria da settimane, se non da mesi. Stamani, con un comunicato apparso sul sito ufficiale rossonero qualche minuto fa, è arrivato pure l’annuncio. Si chiude definitivamente l’era Stefano Pioli al Milan, un anno dopo quella di Maldini, Massara, quella dell’Ibra calciatore. Dopo 5 anni, apice Scudetto 2022 e semifinale di Champions 2023, tempo di cambiamento. Finisce un ciclo nella naturalezza delle cose: nuovi dirigenti e ricambio generazionale già dall’estate scorsa, eliminazione da tutte le competizioni e sei derby persi consecutivi. La nuova proprietà, i nuovi Furlani e Moncada, hanno deciso di fare altre scelte. E sabato a San Siro l’ultima davanti a quel popolo che due anni fa intonava Pioli’s on fire per ogni angolo della città, una città invasa di rossonero, sopra ogni tetto, per ogni vicolo, per ogni strada: l’ultimo saluto, gli ultimi abbracci, perché nonostante a tratti anche lui contestato dopo scelte tecniche discutibili e cocenti eliminazioni (quelle di quest’anno) e il gran inverno d’appannamento della passata stagione, il pubblico milanista non dimentica momenti radiosi, primo grande Milan dopo troppi anni di settimi e ottavi posti, tra fine era Berlusconi e paradossale e breve ciclo Lee. Un ciclo durato comunque tanti anni: quasi cinque stagioni, nella Serie A di oggi, nel calcio moderno, non sono poche, affatto. “AC Milan e Stefano Pioli comunicano che nella prossima stagione non proseguiranno insieme, intendendo interrompere il rapporto professionale che li lega da ottobre 2019 – si legge nel comunicato del club – Il Milan ringrazia con affetto Stefano Pioli, e tutto il suo staff, per aver guidato la Prima Squadra in questi cinque anni, ottenendo uno Scudetto che resterà indimenticabile e per aver riportato il Milan stabilmente nelle più importanti competizioni europee. Stefano con la sua professionalità e la sua umanità ha saputo valorizzare la rosa e ha incarnato fin dal primo giorno i valori fondamentali del Club. Stefano Pioli ringrazia il Milan per l’opportunità di far parte della Storia di questo glorioso Club e esprime profonda gratitudine nei confronti di proprietà, dirigenti, squadra, staff e tutto il personale di Milanello e di Casa Milan per il supporto e la grande professionalità. Il tecnico rivolge un pensiero speciale ai tanti tifosi che hanno sostenuto il Milan in questi anni, dimostrando un attaccamento incondizionato”. Ma la nuova proprietà sembra nutrir voglia di discontinuità, profilo estero, nuove culture calcistiche, senza investir troppo (aspetto che alla Sud non piace, per niente) discorso che taglia fuori un Conte mai effettivamente contattato nonostante desiderio Ibra: negli ultimi giorni il borsino narra Fonseca più di tutti gli altri, con Lopetegui spedito al West Ham e Sergio Conceicao che resta sullo sfondo. Ma prima c’è la Salernitana, poi l’Australia: tournee e marketing di fine stagione. Prima di tutto, c’è da salutare Stefano Pioli. Ed il pubblico milanista non mancherà occasione, da istituzione e storia calcistica, di farlo come si deve.
Sport
24 Maggio 2024
Milan, ufficiale: finisce l’era Stefano Pioli, domani la sua ultima a San Siro