CIVITAVECCHIA – “Esprimiamo preoccupazione per i lavoratori che si occupano dell’assistenza socio-sanitaria del presidio ospedaliero San Paolo di Civitavecchia, Asl Roma 4: nell’ambito di una gara comunitaria aperta, sull’affidamento del servizio presso i reparti di terapia intensiva e medicina d’urgenza, i responsabili del procedimento hanno specificato, in una risposta nella sezione ‘domande frequenti’, che l’azienda subentrante non avrebbe l’obbligo di riassorbire i lavoratori. Sarebbe una prospettiva inaccettabile, oltre che lesiva del principio di continuità occupazionale che sottintende le gare di appalto. Chiediamo quindi un confronto urgente per avere un chiarimento e dare risposte a persone che stanno vivendo un immeritato periodo di incertezza”. È quanto si legge in una lettera del segretario regionale della Fisascat-Cisl del Lazio, Paolo Le Foche, inviata alla direzione delle Asl Roma 4.Nel documento si pone anche l’attenzione sulle “condizioni lavorative degli operatori socio sanitari e del servizio di ausiliariato, che da anni operano in regime di lavoro supplementare strutturale, a fronte di parametri orari contrattuali minimi che non garantiscono la dignità retributiva”. “Al momento – spiega Le Foche – il confronto con la società affidataria del servizio sul consolidamento delle ore supplementari, che vengono già svolte dai lavoratori, non ha portato i risultati sperati: si preannuncia quindi la protesta. La stabilizzazione e il consolidamento delle ore supplementari permetterebbe agli Oss di avere continuità dei livelli retributivi e all’utenza ospedaliera di ricevere migliore assistenza. Anche su questo punto chiediamo con forza di essere convocati rapidamente dalla società: faremo tutto il possibile affinché la trattativa vada a buon fine, senza arretrare di un passo sulla tutela dei lavoratori”, conclude.
Economia e Lavoro, Sanità
30 Maggio 2024
Civitavecchia, occupazione a rischio al San Paolo: sindacati degli Oss pronti alla protesta