L’alba del giorno dopo è chiaramente ancora più dura. Dopo la delusione di Praga, nel tempo metabolizzata, stavolta era l’ora di prendersi quella coppa europea che al Franchi mancava ormai dal remoto 1961. Ma così non è stato, nemmeno stavolta. La fine amarissima di un’era, quella Vincenzo Italiano alla Fiorentina, un altro triennio che si chiude in A, questo ancor più doloroso considerando tre finali perse su tre in soli dodici mesi. Adesso, volontà di club e allenatore, le strade si separeranno. Anche perché qualcosa, comunque, non è più nemmeno un mistero, s’era rotto eccome. Per quanto possa regnare delusione e lecita depressione nell’ambiente viola, per i dirigenti e Pradè su tutti è già tempo di puntare al prossimo imminente futuro. Che più di Alberto Aquilani, per quanto legame storico e buon campionato da primo a farsi le ossa in B a Pisa, il primo grande obiettivo è Raffaele Palladino. Lo è sempre stato. I due concetti, piazza viola e tecnico brianzolo, flirtano da mesi. E si sono strizzati l’occhio, già nelle settimane scorse, con parole al miele e totale gradimento della destinazione del giovane tecnico del Monza, in occasione di una delle ultime gare della stagione biancorossa giocate a Firenze. Palladino, per quanto eternamente riconoscente alla famiglia Berlusconi, ha già comunicato a Galliani la volontà di provare una nuova sfida dopo il grande biennio rivelazione brianzolo: ha ringraziato per l’opportunità, quella che gli ha permesso di diventare grande e spiccare il volo. Ma ha già espresso al navigatissimo dirigente, istituzione del calcio italiano, quanto e come sia impossibile per lui far meglio di così. Il Monza lo libererà: accordo tra galantuomini. Ecco perché Galliani cerca già il futuro brianzolo: si parla di Nesta e Baroni, non a caso. Palladino con ogni probabilità sarà il prossimo tecnico della Fiorentina. Per Italiano si è aperta da settimane invece una sorprendente grande opportunità, che potrebbe riscattare l’amaro finale fiorentino: attraverserà l’Appennino, sarà presumibilmente lui stavolta a prendere il posto di Motta (destino opposto rispetto a La Spezia), dettami e connotati calcistici collimanti, sarebbe lui la scelta del Bologna per proseguire lo stellare solco Champions tracciato dal nuovo tecnico della Juventus.