Nonostante la grande festa al Filadelfia e una giornata all’insegna della purezza del sentimento storico granata, con la partita tra icone, vecchie glorie e artisti del club, il Torino ha chiuso la sua serata col morale diametralmente opposto a quanto vissuto durante le celebrazioni del mercoledì. La sconfitta all’ultimo respiro in pieni supplementari della Fiorentina in finale ad Atene era quello che il popolo granata più temeva: niente Conference, niente Europa. Non basterà il nono posto: in Europa League solo Roma e Lazio, proprio i viola ripartiranno dalla terza competizione europea. Sfuma dunque il sogno della Maratona così come quello di Juric che avrebbe voluto lasciare col grande traguardo continentale, qual miglior modo per congedarsi. A questo punto appare ancor più scontato la fine dell’era croata: le strade si separeranno ufficialmente nei prossimi giorni. Si chiude un triennio positivo, ma senza ciliegina: la netta impressione è che si potesse far, osare e sognare qualcosa di più. Quell’obiettivo europeo che Juric stesso non ha mai negato d’inseguire. Anche perché al tecnico, specialmente nel recente passato, non è mai mancato il supporto del club, stavolta, come mostra regalo Duvan: e in questo contesto, due dei pezzoni come Ilic e Vlasic, rappresentano l’immagine e specchio perfetto dell’era balcanica, bene ma non benissimo, bene ma non stellari. Per il tecnico si parla di Cagliari, panchina per la quale è in corsa anche Alessio Dionisi, ex di quel retrocesso Sassuolo dal quale dovrebbe ripartire Fabio Grosso. Per il Toro il grande obiettivo, pupillo di Cairo, porta al nome di Paolo Vanoli, pronto al salto, ma prima impegnato a sognare fino alla fine la Serie A col suo Venezia: stasera andata, domenica ritorno decisivo, battere la Cremonese per chiudere il cerchio. E chissà, sposare il granata.
Sport
30 Maggio 2024
La delusione Fiorentina è quella del Toro: niente Europa. Fine dell’era Juric, Vanoli prima scelta