Evidentemente non era aria. Il destino ha sussurrato il suo volere. La chiamata di Francesco Acerbi all’Europeo, per quanto costantemente difeso dal commissario tecnico Luciano Spalletti, sembrava già in discussione per il delicatissimo caso Juan Jesus, col centrale dell’Inter poi scagionato da Lega e Figc. Eppure, per quanto riuscendo e gestendo sia riuscito a terminare il campionato, c’è sempre evidentemente stato un problema che ha provato a conservare silenziosamente ma che drammaticamente è tornato a farsi sentire eccome, proprio alla fine di maggio. Quella pubalgia, problema cronico degli ultimi mesi, che in tanti pensavano avesse risolto. Invece non è stato così ed a metà pomeriggio del giovedì scocca il verdetto che Acerbi, dentro di lui, avrebbe voluto scongiurare: il problema è rilevante, dovrà operarsi. Ecco perché a questo punto sarà costretto a saltar l’Europeo. E Spalletti perde una delle pedine più esperte, per quanto questo infortunio suggerirà più che a Bastoni ancor più spazio per Buongiorno, centrali mancini, produzione presente e futura, per costruire a grandi livelli il vero obiettivo per il tecnico di Certaldo è stato scelto scorso agosto, centrare la qualificazione ai Mondiali del 2026 dopo due edizioni d’assenza. Al posto di Acerbi, che a questo punto, costretto all’operazione, non potrà chiaramente prendere parte alla preconvocazione dei 30 chiamati nei prossimi giorni al preraduno di Coverciano, è stato preallertato Gatti, centrale di piede destro bianconero, che più di qualcuno aspettava nei 30. Farà parte del pacchetto dei centrali, al posto di Romagnoli, lasciato a casa. Sarà uno dei tre centrali di piede destro, con Mancini e Scalvini. A Spalletti poi, vissuto il raduno, spetterà la scelta di escluderne qualcuno dei cinque descritti oppure togliere quei quattro dai trenta per i ventisei totali da altri ruoli.