CIVITAVECCHIA – Sono stati necessari oltre sette anni per chiudere un caso che aveva colpito molto la comunità di Civitavecchia. Ieri, infatti, la prima corte d’Assise di Roma ha condannato a 26 anni di carcere, Daniel Belling, il cittadino irlandese accusato di aver ucciso nel 2017, durante una crociera sul Mediterraneo, la moglie 37enne, Li Yingley, e di aver gettato in mare il cadavere dopo averlo chiuso in un trolley, che però non fu mai ritrovato. L’imputato è un ingegnere informatico di 45 anni cittadino tedesco ma residente a Dublino in Irlanda, che venne arrestato dalla polizia all’aeroporto di Ciampino il 22 febbraio 2017, mentre ripartiva per l’Irlanda senza la moglie e solo con i figli. Il pm Francesco Basentini, aveva sollecitato un condanna a 24 anni. Secondo l’avvocato difensore di Daniel Belling, il processo si è basato solo su indizi e su nessuna prova. Le indagini vennero svolte dalla Polizia di frontiera di Civitavecchia.
Cronaca, Giustizia
31 Maggio 2024
Civitavecchia, dopo sette anni si chiude caso Yingley: marito condannato a 26 anni