Avevamo spiegato e narrato come e quanto, eredita l’Inter, il fondo americano Oaktree almeno inizialmente non avrebbe avuto minima intenzione di cambiare alcuna carta in tavola, soprattutto per un club reduce dall’ultima finale di Champions, un club che un mese fa si laureava campione d’Italia per la ventesima volta della sua storia, con lo Scudetto della seconda stella arrivato matematicamente prioprio davanti al Milan, rivali cittadini. Ecco perché, con dirigenti che già facevano parte del consiglio d’amministrazione nerazzurro, Oaktree ha sapientemente scelto la via della continuit°: nessuna rivoluzione, a partire dal corpo dirigenti. L’organigramma, almeno quellod dal punto di vista tecnico, resterà lo stesso. Ecco perché a progettare l’Inter del presente e del futuro sarà sempre la coppa degli ultimi anni, quella costituita da Marotta e Ausilio. Semmai, l’unica grande e rilevante novità sarà che magari, essendo un fondo che un giorno potrebbe rivendere, ai compratori farà trovare società bella, pronta e giovane. Giovane come anche la parte tecnica, ecco come nasce infatti l’interesse per gente come Buongiorno. Ma la priorità di Oaktree e direttori come Marotta e Ausilio era quella senz’altro ripartire dal tecnico, e di successo, degli ultimi anni: Simone Inzaghi. Pranzi, cene, sorrisoni e strette di mano: è pronto al rinnovo. Ma la grande novità delle ultime ore riguarda l’elemento forse tecnicamente più amato, quello di maggior spicco, della rosa nerazzurra: finisce la saga Lautaro Martinez, dopo mesi di flirt col suo agente finalmente il toro argentino rinnoverà quel fatidico contratto in scadenza 2025. E lo farà a cifre importanti, tra l’altro: alla fine si sono tutti venuti incontro, ma il suo agente è sostanzialmente stato accontentato, parliamo di 10 milioni netti con bonus fino al 2029, cifre straordinarie che avvicinano il capitano a chiudere la sua esperienza tutta nello stesso paese, nella stessa città, con l’unica maglia.