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    1 Giugno 2024
    Real Madrid, 15° gioiello: 2-0 al Dortmund, a Wembley Champions ancora tutta Blancos

    Il Real Madrid torna sul tetto d’Europa. Lo fa sotto le stelle più prestigiose, quelle dell’arco, quelle di Wembley. Sotto gli astri del sabato sera le divinità britanniche incoronano i Blancos, che rispettano ogni pronostico e si laureano ancora una volta campioni d’Eurpa. Lo fanno per la quindicesima volta nel corso della loro storia. Lo fanno gestendo, soffrendo, sì, senz’altro, ma conoscendo ogni ciuffo d’erba del calcio del Vecchio Continente, strizzando con la loro enorme esperienza istituzione massima della competizione l’occhio alla coppa dalle grandi orecchie, grazie ai gol che al tramonto della ripresa regalano la Champions League, ancora una volta, ad un’altra assoluta istituzione come Carlo Ancelotti, Re Carlo, da sabato sera Re Carlo V, Ancelotti alla quinta della sua storia. Che binomio straordinario. A Wembley è due a zero per il Real, dopo un grande primo tempo del Borussia Dortmund, un primo tempo dove trascinati dal loro muro giallonero i tedeschi sfiorano e accarezzano più volte il vantaggio ma, chiudendo a testa altissima, escono comunque ancora sconfitti sotto le stelle britanniche, esattamente come undici fa, quando Robben spense ogni sogno e vinse il Bayern Monaco. Stavolta a timbrare e rovinare ogni sogno del tifoso teutonico ci pensa un protagonista a sorpresa, quel Carvajal uno dei pochi leader storici della vecchia gestione rimasto ancora in prima guardia, che sblocca con tempismo perfetto e velenoso su corner ad un quarto d’ora dalla fine spedendo in paradiso il mondo Blancos. Al tramonto, e che tramonto, chiude il gioiello più atteso, quel Vinicius che a questo punto si ricandida fortissimamente per il prossimo Pallone d’Oro. Pazienza per cuore Bellingham che davanti al suo paese non entra nel tabellino dei marcatori, ma batte il club che lo ha trasmesso al grande calcio ed ora può tranquillamente pensare al prossimo Europeo. Sono lacrime di gioia quelle di Kroos, quel pizzico di commozione necessaria perché, dopo un decennio Blancos, s’appresta a capitanare la sua Germania nella competizione continentale da padroni di casa prima di lasciare il calcio giocato, ma guardate come lascia, proprio come lascia. Resterà Luka Modric, oggi al tramonto della carriera e finale in panchina, ma che leader, quanta classe, quanta virtù a servizio di Re Carlo. Era anche l’ultima di Nacho, che lascia come tutti i suoi colleghi salutando da tappeto rosso e porta principale. Per Terzic ed il Borussia Dortmund resta invece tutt’altro che pugno di mosche: resta un grande viaggio, un grande popolo, un grande orgoglio. Quello di Reus, che sognava egli sì un finale differente, ma che può salutare Bundes e Champions a testa altissima. Eccome.