Per la sola accusa di riciclaggio. I legali valutano ricusazione
FIUGGI – Non era un cavillo procedurale, non era un documento mancante a bloccare la scarcerazione dell’ingegnere Maurizio Cocco, l’imprenditore di Fiuggi detenuto da due anni in Costa d’Avorio e che lo scorso fine settimana sarebbe dovuto tornare libero https://www.lacronaca24.it/2024/06/01/fiuggi-ingegnere-detenuto-costa-davorio-salta-la-scarcerazione/ .
Arrestato per traffico internazionale di droga e riciclaggio aveva visto cadere tutte le accuse nel processo celebrato lo scorso mese di maggio ma era stato condannato per non avere depositato l’ultimo bilancio in ordine di tempo per la sua impresa di costruzioni. Non lo aveva fatto perché era già detenuto: il giudice non ha ritenuto valido il motivo e gli ha inflitto due anni e cioè una pena pari al periodo già trascorso in detenzione. Pertanto lo scorso primo giugno le porte del penitenziario si sarebbero dovute riaprire. Cosa che non è avvenuta.
Oggi gli avvocati ivoriani di Maurizio Cocco hanno incontrato il giudice che ha emesso la sentenza per capire cosa bloccasse la scarcerazione. Hanno riferito ai loro colleghi italiani che il magistrato intende riaprire il caso per uno solo dei capi d’accusa: il riciclaggio. E per questo non intende liberare il detenuto. Nella giornata di domani ci sarà un nuovo confronto tra i legali italiani e quelli in Costa d’Avorio: valuteranno se ci siano gli estremi per chiedere una ricusazione del magistrato.