E dunque è tutto pronto per la spedizione tedesca. Adesso sì. L’Italia campione d’Europa in carica volerà in Germania per cercare di difendere il suo titolo europeo, anche se il vero motivo per cui è stato scelto Luciano Spalletti resta un progetto triennale con massima priorità direzione America 2026, coi 26 convocati finali scelti dal commissario tecnico e quella lista finale spedita definitivamente all’Uefa. Ne aveva preconvocati 29, ne doveva far fuori tre, ieri in serata è stata comunicata la scelta definitiva: salutano Provedel, che resta comunque a disposizione in caso di difficoltà fisiche di Meret, il mediano Ricci e l’ala destra Orsolini, quella più clamorosa, scelta che ha fatto più scalpore. Anche perché con gli infortuni di Zaniolo e Berardi e l’esclusione già di settimana scorsa quella di Matteo Politano, Spalletti ha sorprendentemente deciso di non portar alcun mancino tra i suoi batteristi offensivi. Confermato El Sha, così come Raspadori. Prime punte Scamacca e Retegui, intoccabili nelle sue idee Chiesa e Zaccagni. Tanti tanti difensori, alcuni duttili e polivalenti, per oscillare tra sistema a tre e sistema a quattro: nessun escluso, là dietro. Anche a centrocampo, fuorché Ricci, confermati rivelazione e fisicità Folorunsho e scommessa Fagioli, portata, difesa a spada tratta dal commissario tecnico. Scelta che sui social ha fatto scalpore. Si parla di mancata meritocrazia. Meritocrazia tema che attacca particolarmente l’esclusione di Orsolini, statistiche alla mano stagione migliore di Zaccagni e “Faraone”, senz’altro di Raspadori, mai titolare tra l’altro inamovibile in un Napoli dal disastroso decimo posto. Insomma, non tutte le scelte convincono. E anzi, sui casi Fagioli e Orsolini, tra l’altro lanciato con la Turchia, la gente si scaglia contro il commissario tecnico. Ma come sempre, siamo solo agli albori. I conti si fanno alla fine. Ora la Bosnia domenica al Castellani, poi la partenza, direzione Germania.