Altro che prove generali. Un Paltrinieri in stato di forma già straordinario vince un super oro agli Europei delle acque libere di Belgrado. Prestazione stratosferica, già forma Olimpiade, che chiaramente resta il grande appuntamento. Senza nasconderci, il punto di vista più atteso era testarne condizione e bracciata: le gambe andate una bellezza, staccati avversari di tutto rispetto con una volata in solitario stellare, letteralmente dominati i 10000 di fondo dei mari serbi. Pur senza la concorrenza di Wellbrock, quel tedesco formidabile che, senza girarci intorno, costituirà stavolta nelle acque della Senna parigina l’avversario da battere, senz’altro quello più temibile. Era comunque una serie di opponenti di tutto rispetto, anche in quel di Belgrado: non a caso il secondo classifico è l’ex oro iridato, Olivier. Ma Greg, prestazione mostruosa e ribadiamo, ciò che salta all’occhio è proprio una preparazione e quella bracciata che sembra già in forma olimpionica, anche più avanti di quanto pensato e progettato, che ha chiuso davanti a tutti in un’ora e 49. Una strategia, tra l’altro, assolutamente ficcante e sorprendente: sparisce e risbuca per l’allungo decisivo, domina e chiude, oro stellare. Peccato per gli altri due azzurri, Acerenza e Verani i quali, per quanto positivi, chiudono quarto e quinto. Soddisfazioni anche nella sfera femminile, con due azzurre sul podio serbo: argento per Pozzobon, ottimo pure l’argento di Gabbrielleschi. Ma quel che salta l’occhio di un mercoledì pomeriggio dei primi caldi estivi è quanto e come Paltrinieri stia sempre più diventando iconografia e figura di riferimento del nuoto in acque libere e nelle loro lunghe, lunghissime distanze. Straordinario. Un oro che arricchisce ancor più il glorioso giugno di sport azzurro, sognando le Olimpiadi.