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    Cronaca, Lettere
    14 Giugno 2024
    Disabilità: in arrivo provvedimenti “scellerati”, l’appello di un’insegnante: “Il sostegno è una cosa seria”

    ROMA – In tema di disabilità, riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un’insegnante, Fabiola Farolfi, decisamente preoccupata della deriva legislativa in corso.

    “Gentili mamma e papà, Conosciamo le difficoltà che le famiglie dei nostri alunni vivono quotidianamente, sappiamo benissimo cosa significa lavorare all’interno di una classe e fornire degli strumenti che permettano ai vostri figli di arricchire le loro esperienze di vita e potenziare il lavoro enorme che tutti voi fate a casa con il supporto dei terapisti.

    Probabilmente voi genitori non siete al corrente di quanto sta accadendo in questi giorni concitati nel mondo della scuola. Le ultime scelte politiche in materia di scuola e disabilità rischiano di mettere in pericolo anni di sacrifici e terapie, il ministero dell’istruzione e del Merito con provvedimenti che appaiono, agli addetti ai lavori e a chi il mondo della disabilità lo vive quotidianamente, approssimativi e privi di ogni razionalità.

    Non ultimo il provvedimento che ha permesso a chi ha la specializzazione presa in Europa (i famosi titoli esteri), di abilitarsi su materia e caricare tantissimi punti sul sostegno. Questo vorrà dire che chi NON ha il titolo di specializzazione preso in Italia potrà prendere una cattedra sul sostegno perché ha partecipato a dei mini corsi online di due mesi per abilitarsi sulla propria materia. Un condono abominevole sulla pelle dei vostri figli. Un condono pensato da un ministero che ha scavalcato con ordinanza e decreto legislativo un organo preposto per il controllo dei titoli culturali esteri “Cimea” (www.cimea.it)perché in affanno, l’incompetenza del ministero si traduce in ricorsi da parte degli abilitati all’estero. Ricorsi che comportano dei costi e che il ministero vuole evitare con un vero e proprio condono. Chi sarà però davvero a pagare?Gli specializzati TFA italiani rappresentano l’eccellenza della formazione ad hoc sul sostegno, siamo stati formati da ricercatori, pedagogisti, psichiatri, psicologi, sulle tematiche della pedagogia speciale con un corso a numero chiuso per accedere al quale abbiamo dovuto superare prova preselettiva, scritto ed orale. Un percorso con esami intermedi ed esame finale alla presenza di un commissario del ministero. Mentre in molti dei paesi europei in cui è stata presa la specializzazione all’estero esistono ancora le classi differenziali!

    Ci chiediamo che tipo di formazione possano aver ricevuto in tema di inclusione considerando anche che si tratta di percorsi il cui solo requisito d’accesso è il pagamento di una salata tassa di iscrizione.l’Italia è (o forse dovremmo dire era) tra i paesi più avanzati in tema di inclusione scolastica.Onestamente siamo molto preoccupati Per noi. Per voi. E soprattutto per i vostri figli.I professionisti della didattica speciale ci sono.

    Siamo contro la mercificazione della professione e della professionalità.

    Il sostegno è una cosa seria.”