di Sandro Labronico
CERVETERI (RM) – Oggi alle 18 si riunisce il Consiglio comunale di Cerveteri per esprimere il proprio parere sul progetto della nuova provincia del Litorale nord di Roma. Dopo che Santa Marinella, Ladispoli, Fiumicino e Civitavecchia hanno già dato il loro assenso alla Porta d’Italia, si aspetta ora con molta curiosità l’esito della votazione nell’assise cerite. In effetti riuscire a capire quali saranno i numeri quando tutti i consiglieri avranno espresso il loro parere è impresa ardua. Data la situazione di crisi interna al Consiglio, con la maggioranza azzoppata dalla fuoriuscita di ben otto consiglieri, il risultato del voto di questa sera è impronosticabile. I dati certi che al momento si possono mettere i fila non sono molti. Sicuramente la delibera di indirizzo politico si sa che è stata presentata compattamente da tutti e nove i consiglieri di opposizione. Il centrodestra, è noto, spinge forte per la realizzazione della nuova area vasta. Perché la Porta d’Italia passi, però, di voti ne occorrono tredici. Quattro sono i Consiglieri del Pd che, per ordine di scuderia del partito regionale, non potranno che votare sicuramente contro. Mancano altri dodici voti. Quattro sono quelli della sindaca Elena Gubetti, da sempre molto scettica rispetto al progetto, e dei suoi tre consiglieri lealisti: Mundula, Geronzi e Salamone. Tutto lascia pensare che i loro voti si aggiungeranno a quelli del Pd. Quindi si arriverebbe a contare 9 indicazioni a favore e 8 otto contro la Porta d’Italia. Ago della bilancia, manco a dirlo, sarebbero gli otto fuoriusciti dalla maggioranza. E qui fare delle previsioni è un po’ come giocare al Superenalotto. Possibile che per i due ex Pd, Travaglia e Di Cola, il richiamo della foresta dem risulti irresistibile e alla fine votino “No”? Forse, ma non ci sono certezze. Ammettendo – ed è una mera ipotesi – che le cose vadano in questa direzione ci sarebbero altri due voti contro la Porta d’Italia: 10-9. Restano i sei fuoriusciti di stretta osservanza pascucciana. Saranno loro a determinare come Cerveteri si schiererà rispetto alla nuova provincia. Pascucci – come è noto – partecipò a febbraio a una delle riunioni di preparazione dell’iter per arrivare all’istituzione del nuovo ente, ma non si è mai espresso ufficialmente sull’argomento.