di Simona Tenentini
VITERBO – “Volgi il viso al sole e le ombre cadranno alle tue spalle”.
E’ con questo mood che è stata presentata stamattina, nell’aula consiliare del Comune di Viterbo, la quinta edizione di Ombre Festival, (26 giugno – 14 luglio) , alla presenza della sindaca Chiara Frontini, dell’assessore alla Cultura, Alfonso Antoniozzi, del presidente della Provincia, Alessandro Romoli, del vice presidente del Consiglio regionale, Enrico Panunzi, del consigliere regionale Daniele Sabatini, del comandante provinciale della Guardia di Finanza, Carlo Pasquali, del questore Luigi Silipo.
Unanime il supporto e l’apprezzamento per un’iniziativa che “non rappresenta solo un momento culturale ma sollecita dei valori” offrendo spazi di confronto su temi a volte anche complicati ma che offrono spunti diversi di riflessione, con “persone che si mettono a disposizione per l’altro”.
Ombre è “il festival della legalità e del rispetto delle regole, che deve trasmettere ai giovani dei valori che li aiutino ad evitare facili scorciatoie: si ha bisogno di iniziative come queste per far crescere la comunità”.
Anche con questa finalità, da quest’anno, alle presentazioni sono stati affiancati gli spettacoli teatrali, ben 16 che si svolgeranno nel quartiere di san Faustino.
“Per fare delle cultura uno strumento per il recupero urbano.Sedici spettacoli portati in scena da altrettante compagnie teatrali del capoluogo e della provincia animeranno una delle piazze più belle della città, recentemente troppo spesso al centro di episodi di cronaca violenta.
Con il progetto messo in campo- ha spiegato il direttore del festival Alessandro Maurizi – vogliamo proporre una visione alternativa di presidio di sicurezza urbana. Al posto delle forze dell’ordine saranno gli attori sul palco a svolgere una funzione sociale di aggregazione e socialità, l’ antidoto più efficace alle degenerazioni violente che compromettono la vivibilità di un intero quartiere”.
“E’ un pò questo lo spirito che anima tutto il festival – ha proseguito Maurizi – la solidità dei rapporti umani che si arriva a costruire e lo spirito di collaborazione e di amicizia che si riescono ad instaurare che, secondo me, sono il valore aggiunto della manifestazione.”
Infine, al termine della conferenza, il prossimo sogno che Maurizi vorrebbe veder realizzato: “Un grande evento che riunisca a Viterbo i maggiori big della politica, per fare della città un vero e proprio salotto culturale e di dibattito su temi importanti sullo scacchiere nazionale ed internazionale, e dandole anche, a livello mediatico, la giusta attenzione che merita.”
Chissà che in un prossimo futuro anche questo sogno non diventi realtà.