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    Politica
    19 Giugno 2024
    Cerveteri, il Consiglio comunale dà il via libera alla Porta d’Italia e la crisi si complica

    Il Pd incassa una pesante e sconfitta e adesso chiede chiarimenti

     

    di Sandro Labronico

     

    CERVETERI (RM) – Ieri, alla fine di una giornata convulsa, dal Consiglio comunale di Cerveteri è arrivato a sorpresa il disco verde alla nuova provincia del litorale nord di Roma. Un risultato che fino alla fine è rimasto indecifrabile, dal momento che solo di 13 membri dell’assise su 25 si conosceva la volontà prima della votazione. I nove consiglieri dell’opposizione, proponenti la delibera, hanno votato a favore, e questo si sapeva. Così come era certo che invece votassero contro i quattro consiglieri del Pd, e così è stato. Per il resto si è andati in ordine totalmente sparso, con la sindaca Elena Gubetti che ha preferito astenersi e lasciare libertà di voto alla propria sempre più traballante maggioranza. E così la Porta d’Italia ha spaccato trasversalmente i due gruppi di fuoriusciti dalla maggioranza e che (per ora) restano in appoggio esterno all’attuale amministrazione cittadina. Governo civico, il movimento di cui è leader Alessio Pascucci, ha visto i consiglieri Nucci, Mastrandrea e Pilu votare a favore, mentre Gazzella e Prosperi hanno votato contro. Spaccato anche il gruppo di Cerveteri democratica con il presidente del Consiglio, Carmelo Travaglia, che decide di bocciare il progetto, mentre Di Cola (ex Pd come Travaglia) e Galli danno il loro assenso. Contro la nuova area vasta votano i lealisti Salamone, Mundula e Geronzi. Alla fine la nuova provincia ottiene 14 voti favorevoli e passa. Dieci sono stati i contrari e poi c’è stata l’astensione della Gubetti. La prima cittadina è dunque riuscita a evitare una sconfitta, decidendo di non votare contro un progetto che, come è noto, non la convince dal primo momento. E’ anche vero, però, che adesso nella sua maggioranza si apre un altro fronte, quello del Pd. I dem erano e restano, sia a livello locale, sia a livello regionale, totalmente e fortemente contrari a un progetto che – nel caso andasse in porto – finirebbe per togliere fondi e consistenza alla Città metropolitana guidata dal sindaco piddino di Roma, Roberto Gualtieri. E infatti, già nelle scorse ore dalla Capitale è arrivata una dura reazione al voto di ieri sera nel Consiglio comunale etrusco. “Quanto accaduto ieri a Cerveteri è vergognoso – scrive in una nota la consigliera regionale dem, Michela Califano -. Approfittando di una incomprensibile crisi politica che da settimane sta minando la stabilità della amministrazione Gubetti, una parte della maggioranza, con un indegno giro di valzer, ha approvato una risoluzione dell’opposizione con la quale si decide di staccarsi dalla Città Metropolitana di Roma Capitale e aderire alla microprovincia del sindaco di Fiumicino Baccini. Un provvedimento che avrà pesanti ripercussioni sul territorio, adottato senza alcun coinvolgimento dei cittadini e del tessuto sociale e produttivo locale. La decisione di istituire una nuova provincia e farne parte non può essere presa all’interno di caminetti ristretti e con una congiura di palazzo. Al contrario deve partire dal basso, con un percorso condiviso e un referendum che dia voce a chi quella decisione la subirà. Purtroppo invece assistiamo allo stesso schema che il Governo Meloni ha attuato con Autonomia differenziata e Premierato. Una metodologia antidemocratica e sprezzante di una destra sempre più arrogante”. Poi ecco la chiosa che apre scenari non esattamente confortanti per la stabilità dell’Amministrazione cerveterana: “Come Pd – mette in chiaro la Califano –  attendiamo di capire se dal voto di ieri è emersa una nuova maggioranza di cui evidentemente non saremmo disponibili a far parte”.