Le stringenti regole del PSR in Premier League strizzano da settimane l’occhio alla Juventus. Perché in questo caso è l’Aston Villa quella sotto pressione, nonostante capolavoro Top 4 e Champions League. Villa chiamata a sistemare bilancio entro il 30 giugno. Villa, soprattutto in chiave bianconera, sede e dimora storica di uno degli oggetti del desiderio più grandi del direttore Giuntoli, Douglas Luiz. Uno dei perni in mediana, per rendimento, più determinanti degli ultimi. In Europa, soprattutto in Premier. E per fare il salto di qualità, per ricostruire il centrocampo, è sempre stato lui il grande obiettivo d’inizio estate bianconera. Un sogno che senza PSR sarebbe stato destinato a restar tale. Invece no, trattativa concreta e nel fine settimana scorso l’accelerazione decisiva. Quando la Juve, che da tempo flirtava col ragazzo, ha raggiunto l’accordo con l’Aston Villa: base di 18/20 milioni più i cartellini di McKennie ed Iling. Oltre alle necessità del club di Birmingham, un altro fattore che facilita la Juventus è chi in questo momento ricopre il ruolo di direttore al Villa Park: quel Ramon Monchi, storica figura Siviglia, ex Roma, operatore che ama montare e smontare, non sempre con successo, chiedete a Trigoria. Una trattativa che sembrava spedita verso l’immediato lieto fine ma che invece, da giorni, vive una fase di stallo. Il problema riguarda McKennie, soprattutto i suoi agenti: manca l’accordo economico definitivo, sia col Villa che con le richieste in uscita mosse ai bianconeri. Qualcuno nelle ultime aveva rilanciato un potenziale interesse del Tottenham che però, per quanto verificato, non trova veri e propri riscontri. Uno stallo dunque inaspettato ma che sembra ancora risolvibile. In alternativa, entrambi i club che vantano tutta l’intenzione di chiudere l’affare valuterebbero nome alternativo: si parla già di Barrenechea. Ecco perché resta ottimismo. Il texano l’ultimo nodo da sciogliere, poi finalmente sarà grande colpo.