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    24 Giugno 2024
    Editoriale gruppo A, Euro 2024: cuore Scozia, ecco perché la Tartan Army ha vinto comunque. Ungheria, speranze e dedica

    S’è chiuso definitivamente il primo girone di Euro 2024. Quello che aspettava il padroni di casa, la nuova Germania di Nagelsmann, che ha dimostrato d’aver ricostruito, eccome, dopo annate di transizione. L’esperienza dei Kroos, Rudiger e Gundogan a trainare gioielli offensivi straordinariamente prelibati: dai Sané ai Musiala, passando per i Wirtz e Havertz. Un cocktail che proietta la formazione tedesca tra le assolute protagoniste, senza girarci intorno. Germania che ha rispettato i pronostici e vinto il raggruppamento ma, dopo due prestazioni splendenti, ieri ha sofferto fino all’ultimo respiro per strappare 1-1 e primato ad una Svizzera che, osso duro, esperto e continentale, ha spaventato Francoforte e dimostrato che, nella speranza che possa affrontare i nostri azzurri agli ottavi, sarà sempre avversario che non potrai mai sottovalutare. Blocco forte, ideologia Yakin, compattezza e tanti calciatori che conoscono il nostro campionato: da Widmer a Rodriguez, passando per Freuler e Aebisher, gente “italiana” che ben si mescola con funambolo Embolo e perno Xhaka. Se passano dunque Germania e Svizzera, chi spera d’esser ripescata è quell’Ungheria che ieri ha scritto con la Scozia uno dei finali più intensi e fortemente sconsigliati ai deboli di cuore dell’intera competizione. Ancora orfana di punti, con la Scozia che sostenuta dallo straordinario, sportivo, mai domo e vecchio cuore, stampo e folklore popolo della Tartan Army, l’Ungheria ha vinto la lotta all’ultimo sangue tra ribaltamenti e controribaltamenti dei dieci minuti di recupero: attacchi contro difese, transizioni e contropiedi, alla fine la spuntano i balcanici di rossi che vincono 1-0 all’ultimo respiro dedicando il successo a Varga, punta di scorta protagonista di un clamoroso incidente, terrificante, fortunatamente operato in volto e rimesso in sesto nella notte tedesca dopo la grande, grandissima paura. La Scozia lascia col petto in fuori, applauditissima dal suo popolo; l’Ungheria aggancia quota tre punti e spera nel ripescaggio. Tre lunghezze e tre gol passivi in differenza reti non consegnano troppe speranze ai magiari; ma se due rivali su cinque negli altri gironi dovessero chiuder terze con soli due punti, a quel punto il sogno ottavi diverrebbe realtà. E Marco Rossi conquisterebbe una straordinaria eliminazione diretta.