Si chiude anche il gruppo E. Il raggruppamento meno mediatico, tecnicamente il meno blasonato, che consegna sorprese e posizioni sorprendenti direzione ottavi. Un girone talmente equilibrato che ha chiuso con tutte le sue quattro protagoniste a quota.. quattro. A far la differenza, dunque, scontri diretti e differenza reti. Non è stata certamente una gara spot del calcio internazionale, ma Slovacchia e Romania calibrano il punto ciascuno e la seconda, sfruttando il sorprendente 3-0 d’esordio, chiude davanti a tutti e si guadagna ottavi dalla parte bassa del tabellone, la nostra, quella dell’Inghilterra, quella meno pirotecnica o straordinaria. Finisce uno a uno a Francoforte: nel primo tempo ci provano con un gol “italiano” a testa, tra Duda e Marin; nella ripresa, coi romeni primi e slovacchi di Calzona sicuri di un terzo posto ripescabile, indipendentemente dal concomitante risultato dunque entrambe col biglietto ottavi in mano, non si fanno male e conducono le loro barche in porto fino alla reciproca festa al calar del sipario. Dall’altra parte si giocava un vero e proprio spareggio, quello tra Belgio e Ucraina, coi gialloblu dell’est che partivano sfavoriti proprio per differenza reti e, nonostante sforzi profusi contro diavoli rossi tutt’altro che brillanti, non riescono a far il colpo grosso: finisce sorprendentemente zero a zero, col Belgio che s’accontenta del deludente punticino direzione ottavi, anche se spedirà Tedesco nella parte atomica del tabellone per un ottavo da sfavoriti con la Francia di Mbappé. Delusi i tifosi fiamminghi che alla fine fischiano: c’è ancora tensione, nel finale De Bruyne ritira la squadra, spaccatura tra team e ambiente, dopo un solo anno e mezzo dall’implosione in Qatar. Tutte a quota 4 dunque: prima la Romania, secondo il Belgio, terza e ripescata la Slovacchia, quarta e senza favola l’Ucraina. Un girone alla fine, poi accompagnamenti ottavi e tabellone definitivo.