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    Amministrazione, Cronaca
    29 Giugno 2024
    Ladispoli, brutta sorpresa: la Tari aumenta del 16%

    LADISPOLI (RM) – Brutta sorpresa per i ladispolani. Durante l’ultimo Consiglio comunale (che si è svolto giovedì sera), la massima assise cittadina ha approvato l’aumento della Tari (tassa sui rifiuti) per il 2024. Si tratta di un rincaro sensibile che sfiora il 16% rispetto all’anno passato. La maggiorazione è stata giustificata dall’Amministrazione con la necessità per il Comune di spalmare oltre 1,2 milioni di euro di spese che sono aumentate nell’ultimo anno a causa di alcune revisioni Istat. Una spiegazione che però non ha convinto l’opposizione, che ha protestato vibratamente. «Questo rincaro – scrivono in una nota i consiglieri di Ladispoli Attiva, Fabio Paparella e Gianfranco Marcucci – arriva in un contesto di crescente insoddisfazione verso il servizio di raccolta rifiuti, che molti residenti giudicano inefficiente e pieno di problematiche. Un servizio che è andato peggiorando. La città non è mai stata così sporca e degradata». C’ poi la questione dei premi mai arrivati ai cittadini virtuosi che hanno differenziato meglio. «L’amministrazione aveva annunciato l’avvio della Tarip, ovvero la tariffa puntuale – si legge ancora nella nota di Ladispoli Attiva – ma questa non è mai realmente partita. Non è stata trovata alcuna soluzione per incentivare i cittadini che vivono nei condomini a differenziare, escludendoli di fatto dalle premialità e creando una disparità di trattamento evidente fra i residenti». Tocca all’assessore all’Igiene e Ambiente, Marco Pierini, provare a difendere l’amministrazione sulla Tari. «I contratti per legge devono essere aggiornati – spiega Marco Pierini – ma forse questi aspetti, tra cui la revisione Istat, sfuggono all’opposizione. Nel nuovo piano finanziario non c’è un euro in più di spese relative al servizio o a iniziative intraprese, anzi siamo riusciti a risparmiare 300mila euro. Questo purtroppo non ci ha impedito di aumentare il costo per via dell’inflazione, per le tariffe variate retroattivamente dalla Regione e per i contratti legati alle piattaforme di conferimento che riguardano il secco e l’umido». Pierini elenca le spese extra. «Non volute da noi – ribadisce – ma per il disavanzo di 416mila euro del 2023, per 688mila euro di quest’anno e poi c’è da considerare il debito fuori bilancio di 263mila euro sempre per gli aggiornamenti della Regione per il conferimento».