ROMA – “L’omicidio della 18enne (Serena Mollicone) riporta a quello di Marco Vannini”, il giovane che venne ucciso a Ladispoli in provincia di Roma, da un colpo di pistola a casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli, sparato dal padre, Antonio Ciontoli, condannato in via definitiva.
Il riferimento della pubblica accusa è relativo al cosiddetto, obbligo di “garanzia e di protezione dei titolari dell’abitazione nei confronti di persone da loro ospitate che si trovino in pericolo di vita”.
Serena Mollicone infatti, uccisa a giugno del 2001 il cui cadavere venne ritrovato nel bosco di Fontecupa, in provincia di Frosinone, secondo la ricostruzione dei pg, rimase agonizzante prima di morire, senza che nessuno le prestò soccorso. La sentenza è prevista per il prossimo 12 luglio.
Condannare l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, a 24 anni, a 22 la moglie Annamaria e a 22 anni il figlio Marco e assolvere i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Sono le richieste, formalizzate oggi in aula e presentate in forma scritta dalla procura generale d’Appello presentate a sorpresa in forma scritta, del procuratore generale della corte d’Assise d’Appello di Roma, Francesco Piantoni e dalla sostituta, Deborah Landolfi per l’omicidio di Serena Serena Mollicone. La requisitoria dei Pg terminerà nell’udienza che si terrà domani a Roma. Per i due carabinieri, secondo la procura generale non ci sarebbero prove sufficienti per arrivare alla condanna. In primo grado, i giudici della Corte d’Assise di Cassino, avevano assolto tutti gli imputati.