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    Cronaca
    2 Luglio 2024
    Omicidio Mollicone: pg Appello, Serena uccisa dai 3 componenti famiglia Mottola

    ROMA – “Abbiamo valutato la possibilità che la condotta sia stata posta in essere solo da due componenti della famiglia e che il terzo si sia limitato ad assistere. In ogni caso questa persona dovrà rispondere di omicidio con condotta omissiva perché sapeva cosa stava avvenendo e non ha fatto nulla per salvare Serena. Ritengo che la povera Serena sia stata uccisa da tutti e tre i componenti della famiglia Mottola in concorso tra loro, Marco l’ha sbattuta contro la porta e tutti e tre l’hanno soffocata con il nastro adesivo”.

    Così il procuratore generale della corte d’Assise d’Appello di Roma, Francesco Piantoni e la sostituta, Deborah Landolfi per l’omicidio di Serena Serena Mollicone, la studentessa di Arce, in provincia di Frosinone, uccisa nel 2001 il cui corpo venne ritrovato nel bosco di Fontecupa nel comune di Fontana Liri. La procura generale d’Assise d’Appello di Roma ha sollecitato 24 anni di reclusione per l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, in provincia di Frosinone, Franco Mottola, 22 anni per la moglie Annamaria e per il figlio Marco. Per il carabiniere Vincenzo Quatrale, invece è stata chiesta l’assoluzione. Quattro anni sono stati chiesti per Francesco Suprano, che ha rinunciato alla prescrizione.

    “La giovane muore per asfissia, le vengono avvolti 15 metri di nastro adesivo intorno alla testa che le coprono naso e bocca e ne provocano la morte. Alle 11 Serena va in caserma a trovare Marco, c’è anche Franco Mottola, tornato alle 10 dalla festa dell’Arma, e c’è la moglie Annamaria, come risulta da diverse telefonate. Alle 11.30, dopo una lite con Marco Mottola, la ragazza viene spinta contro la porta e prende il colpo alla testa ma morirà tra le 13 e le 21. Sappiamo che è morta perché è stata soffocata e che è rimasta lì tramortita e non ha più ripreso conoscenza. Quando Marco ha visto la ragazza priva di sensi si sarà spaventato, non possiamo escludere che abbia chiesto aiuto ai suoi genitori che si trovavano in caserma. Conta sul fatto che altre persone assumano l’iniziativa su cosa fare di questa ragazza. Lui esce e in casa rimangono i genitori sappiamo che la ragazza rimane lì’ senza morire per diverse ore in cui i presenti hanno meditato su cosa fare.

    La condotta che ha caratterizzato l’omicidio è l’imbavagliamento poi è stata legata in modo che potesse essere trasportata fuori dell’alloggio della caserma. Per fare queste manovre era necessaria la collaborazione di due persone. Per avvolgere il nastro adesivo di 15 metri attorno alla testa di una persona doveva esserci una persona che aiutava”.

    E’ la ricostruzione della procura generale della corte d’Assise d’Appello di Roma, Francesco Piantoni e dalla sostituta, Deborah Landolfi per l’omicidio di Serena Serena Mollicone, la studentessa di Arce, in provincia di Frosinone, uccisa nel 2001 il cui corpo venne ritrovato nel bosco di Fontecupa nel comune di Fontana Liri.