Una notizia sconvolge sportivamente il mondo della pallanuoto italiana. Gabriele Volpi, 81 primavere, presidente più vincente della storia del Recco, dopo 20 anni di successi infiniti, ha deciso di lasciare il club. Venderà la società: adesso cerca compratori. Parliamo del club più titolato d’Italia e d’Europa: il motivo la sua passione, la sua lungimiranza, la sua ambizione. Presidente e patron vecchio stampo, ma illuminatissimo. Ecco perché ha costruito un impero di successi e titoli: nella sua era ha trasformato la dimensione della pallanuoto italiana per club, in un ventennio 50 trofei tra cui soprattutto 17 Scudetti e pazzesche 8 Champions League. Nella serata del venerdì è arrivato il comunicato che ha gelato sostenitori, ambiente e addetti ai lavori: Il gruppo Orlean Invest e il suo chairman Gabriele Volpi – si legge – comunicano a malincuore il loro disimpegno nella gestione della società Pro Recco. È una scelta profondamente dolorosa, ma che si inserisce nell’ottica di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo Orlean Invest. L’auspicio è che qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possano raccogliere la straordinaria eredità di un’esperienza inimitabile, il titolo sportivo, la gestione e il futuro della Pro Recco, garantendone la continuità e i successi sinora raggiunti. Gabriele Volpi ormai da molti anni non vive più in Italia, i suoi interessi e le sue attività sono circoscritte al di fuori dai confini italiani. L’unica eccezione è stata rappresentata sino a ora dalla Pro Recco, a cui il chairman di Orlean Invest è legato da sempre da un rapporto di profondo affetto personale. Motivo che lo spinse ad assumersi l’onore della proprietà in un momento particolarmente complesso nella storia del sodalizio e a varare un ambizioso programma che ha reso la Pro Recco il club più titolato al mondo in tutti gli sport di squadra. Negli anni, la gestione è stata improntata alla più rigida managerialità e professionalizzazione, delegandola a manager del settore come il presidente Maurizio Felugo, in modo da allontanare la cura della squadra dal classico schema legato al mecenatismo: questo consente oggi di lasciare in eredità una società perfettamente sana dal punto di vista economico-finanziario e strutturata allo stato dell’arte per affrontare il futuro del nuovo corso. “È stata una cavalcata magnifica – dichiara Gabriele Volpi – che per me partì quando ero solo un ragazzino e l’allenatore Piero Pizzo (fratello del campione olimpico di Roma ‘60 Eraldo, ndr) fu per me un secondo padre. Abbiamo vinto tanto, abbiamo vinto tutto e purtroppo si sa come la gente sia disposta a perdonare qualsiasi cosa, ma non il successo. Ho sperimentato sulla mia pelle l’effetto di due fra i sentimenti più universali e insopprimibili che esistano: l’invidia e la gelosia. Nonostante questo, sentivo la necessità e l’obbligo morale di restituire alla mia terra il meglio che potesse avere in ambito sportivo, quindi di portare la Pro Recco ai massimi livelli mondiali come ho fatto. È arrivato il momento che il destino della Pro Recco prescinda da me, sia autonomo dalla mia persona. Credo, infatti, sia giusto che nella vita le squadre, come le persone e le aziende, imparino a camminare da sole”. Per Orlean Invest, che ha dismesso negli ultimi anni tutte le passate partecipazioni sportive, è altresì oggi strategico l’impegno in attività di rilevante ricaduta sociale. Per il gruppo Orlean Invest, l’eredità morale della Pro Recco deve risolversi anche in qualcosa di concreto, oltre lo straordinario palmarès della squadra”. Un vero e proprio terremoto. Un fulmine a ciel sereno. In città in tanti si interrogano preccupati sul futuro, dopo vent’anni in cui ogni mattone del club sussurrava Volpi, da tutte le parti. Chissà chi arriverà. Chissà come si ripartirà. Si chiude un’era straordinaria: risveglio traumatico.
Sport
6 Luglio 2024
Un fulmine a ciel sereno nella pallanuoto italiana: terremoto Pro Recco, lascia Volpi, il presidente più vincente di sempre