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    Cronaca
    10 Luglio 2024
    Di padre in figlio: nella maxioperazione antimafia anche Antonio Nicoletti, erede dello storico boss della Banda della Magliana

    ROMA – Di padre in figlio tutto si tramanda, anche l’attitudine al crimine.

    Ne è prova lampante la maxi operazione antimafia di ieri a Roma che vede nomi storici coinvolti, che solo a sentirli fanno tremare i polsi.

    Tra i cinquantasette indagati ci sono, infatti, Antonio Nicoletti figlio dello storico boss della banda della Magliana, Enrico, e Vincenzo Senese, figlio di Michele, ritenuto il capo della camorra a Roma.

    Un sistema ben rodato, scoperchiato dalla Dia, era stato messo a punto nella Capitale, dove era stata creata una vera e propria centrale di riciclaggio in cui ad essere agevolati erano clan camorristici e della ‘ndrangheta.

    In pratica, secondo l’accusa, erano state create tantissime società “cartiere” che, avvalendosi di prestanome, riuscivano a riciclare ingenti quantità di denaro provenienti dagli ambienti della criminalità campana e calabrese, investendoli nel settore del commercio illecito di idrocarburi.

    Un contesto in cui spicca la figura del produttore cinematografico Daniele Miscariello nella veste di fiduciario degli stessi clan e del manager musicale Angelo Calculli.

    Gravemente indiziati in veste di capi e promotori Vincenzo Senese, figlio di Michele, Roberto Macori e Salvatore D’Amico. Tra gli indagati anche Domitilla Strina, figlia di Lady Petrolio, imprenditrice e cantante finita nei guai negli anni scorsi sempre per vicende legate al riciclaggio e l’ex calciatore Giorgio Bresciani.

    Al momento diciotto sono gli arresti, 57 gli indagati e 130 i milioni di euro sequestrati.