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    10 Luglio 2024
    Wimbledon, Musetti: battuto pure Fritz, semifinale come l’Everest

    LONDRA – Se solamente dieci giorni orsono il vento di Wimbledon avesse sussurrato che Musetti avrebbe chiuso davanti a Sinner, francamente in Italia tutti si sarebbero chiesti su quale pianeta si fossero trovati. Invece è tutto vero. Il tennis azzurro torna a vantare un nuovo semifinalista nel torneo più ricco, atteso e prestigioso d’Oltremanica, uno degli appuntamenti più blasonati dell’annata sportiva, da sempre, per tradizione. Lorenzo vola, altissimo. Porta in alto il nome del Tricolore. Lo fa dopo tanti sacrifici e soprattutto tante tante critiche, frutto di quella potenzialità espressa sempre colpevolmente a corrente troppo alternata. Quella classe del carrarino che abbiamo sempre potuto intravedere in maniera balbettante. Fino a Wimbledon 2024, già, svolta e ponte della sua carriera, il suo punto più alto. Dove ha trovato quella tenuta mentale e continuità che forse ne significano maturità definitiva, quel salto di qualità che tutti, prima o poi, gli avrebbero richiesto. Ecco perché, proprio all’insegna della continuità, Musetti sbrana il suo tabellone: dopo aver vinto al debutto con Lestienne, aver superato il derby azzurro con Darderi, aver scavalcato Comesana prima e Perricard poi, non stecca nemmeno l’appuntamento più importante, già storico, già il più importante della sua carriera. Quei quarti tanto attesi con Fritz, americano battuto in cinque set, ribaltato completamente prima, finito nettamente 6-1 poi, per quel 3-2 finale che rappresenta il punto più alto della sua carriera: è tutto vero, è semifinale. Gioia infinita, emozione incontenibile. Esulta il suo staff, esulta tutta la sua famiglia, esulta tutto il tennis italiano. Venerdì sarà semifinale con Djokovic, missione sostanzialmente impossibile, con l’eterno campionissimo serbo pur riposato complice ritiro di De Mineur. Ma chissà, sognar non costa nulla. Domani l’altra semi, quella tra Alcaraz e Medvedev. Lorenzo è sulla luna, Lorenzo è tra i grandissimi.