Per paura era stata costretta a lasciare la casa di famiglia
CASSINO – Cento euro al giorno: il prezzo della tranquillità era diventato questo per una donna del Cassinate. Se non pagava, la figlia la aggrediva e la picchiava. Una situazione andata avanti per settimane fino a quando la madre non ce l’ha fatta più ed ha raccontato tutto agli agenti di una Volante della Polizia di Stato. Le indagini sono partite subito. Gli elementi raccolti dagli uomini del questore di Frosinone Domenico Condello sono confluiti in un’informativa per la Procura della Repubblica dove hanno evidenziato che “la donna, quasi quotidianamente, maltrattava la madre convivente, prospettandole mali futuri, mettendole le mani al collo, sottraendole le chiavi della macchina e di casa, ingenerando in lei un profondo stato di ansia e paura per la sua incolumità al punto da sentirsi costretta ad abbandonare la propria abitazione e rifugiarsi dai parenti”.
Il Giudice delle Indagini Preliminari presso il Tribunale di Cassino, su richiesta della Procura, ha emesso un provvedimento nei confronti della figlia, indagata ora per “maltrattamenti in famiglia poiché, mediante ripetute aggressioni verbali e fisiche, rendeva la vita insostenibile alla propria madre”. Per la donna è scattato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla madre, dovrà stare ad almeno 500 metri. Per essere sicuri che non si avvicini, le hanno applicato il braccialetto elettronico.