logo
    Italpress news
    13 Luglio 2024
    Ucraina, Tajani “Minacce russe? Sono propaganda verso interno paese”

    ROMA (ITALPRESS) – La minaccia della Russia di una escalation a livello internazionale se aumenteranno gli aiuti militari della Nato all’Ucraina, “mi sembra più che altro per dimostrare anche all’interno del proprio paese che la Federazione Russa non ha paura dell’occidente, che di fronte a una mobilitazione della Nato loro sono pronti a fare chissà che cosa. Non bisogna sottovalutare nulla, ma questa mi sembra una minaccia propagandistica, in questa fase la Federazione Russa lavora molto sulla disinformazione”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in collegamento con “Stasera Italia” su Rete4. “Non c’è nessuna guerra, noi non vogliamo fare la guerra a nessuno, noi stiamo soltanto difendendo il diritto dell’Ucraina all’indipendenza. Perchè fino a prova contraria è la Russia che ha invaso l’Ucraina, violando il diritto internazionale, violando tutte le regole di convivenza civile. Compiendo anche tante violazioni anche umanitarie” aggiunge.
    “Quindi mi sembra che la risposta della Nato, sia molto chiara. La Nato non è in guerra con la Russia. L’Italia non è in guerra con la Russia: non invieremo soldati a combattere in Ucraina e le nostri armi non saranno usate per colpire in territorio russo” rimarca l’inquilino della Farnesina. “La posizione della Nato è chiara. La Nato è anche un’alleanza politica, non solo militare. Dobbiamo fare capire alla Russia che non può pensare di usare la violenza per risolvere tutti i suoi problemi. Perchè se passa il principio che nessuno reagisce quando c’è l’invasione dell’Ucraina. Domani la Russia potrebbe decidere di invadere un altro paese e questo è assolutamente inaccettabile. Da qui la posizione molto ferma da parte della Nato, del G7, dell’Unione Europea”.

    foto: Agenzia Fotogramma

    (ITALPRESS).

    Bagnoregio – Talete, i sindacati accusano Profili di aver “attaccato gratuitamente i dipendenti” ma degli attacchi non c’è traccia