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    16 Luglio 2024
    Boom Inghilterra, la fine del lungo regno Southgate: ufficiale, addio Tre Leoni

    La notizia trapelava da 24/36 ore. Nonostante la voglia della Football Association di confermarlo, evidentemente troppo grande la delusione per l’ennesima finale persa, troppo pesanti le critiche lecitamente mosse da stampa e sostenitori durante mezzo Europeo: Gareth Southgate ha preso la sua decisione, non rinnoverà il contratto in scadenza coi Tre Leoni, lascia ufficialmente l’Inghilterra con effetto immediato. Si sentiva rumore già stamattina, aria di ribaltone tra le segrete stanze dei vertici della FA. D’altronde era stato piuttosto sibillino il buon Gareth in sala stampa post Oyarzabal, replicando a specifica domanda sul suo futuro spiegando quanto e come, di qualsiasi scelta, ne avrebbe discusso lontano dai riflettori, con le persone giuste. Gareth Southgate lascia la panchina dei Tre Leoni dopo quasi otto anni di regno, ben 102 presenze, risultati alla mano uno dei migliori tecnici della nazionale inglese, sebbene spesso e volentieri fortuna, sorteggi e tabellone gli abbiano spianato strade verso fasi finalissime di ogni competizione, una fortuna poi come sempre, tradizione e storia vogliono, narrano e sussurrano, scontate drammaticamente all’ultimo istante: Berlino docet. Lascia dunque dopo doppia finale di Europei persa, un quarto in Qatar, tutto nato grazie alla sorprendente cavalcata di Russia 2018 fino alle semi che in qualche modo aveva riacceso entusiasmo e ambizione in patria. A lui si deve quella sana voglia da parte dei calciatori di venire in nazionale col sorriso, senza fantasmi, veleni, tensioni o divisioni di una volta, tra ere Capello e Hodgson. Gruppi veri, sane famiglie. Quella Togetherness di cui se ne sono accorti tutti, va detto. Se ne va, comunque, con la stessa signorilità che lo ha sempre contraddistinto, ma senza riuscire da allenatore a riscattare quel destino infausto di quel rigore sbagliato nel 1996, sempre in casa, sempre a Wembley, sempre sotto l’arco, contro i rivali di sempre della Germania, che costò la finale dell’Europeo britannico, in casa. Ma l’impressione, netta, quantomeno quella di chi scrive, è che abbia sempre trainato una Ferrari come un monopattino. E va a scontare convocazioni che hanno fatto rumore, Inghilterra balbettante per mezzo Europeo, totale assenza di principi di gioco: tanti tenori, ben poco orchestra. E nemmeno selezionati o scelti nei posti giusti. Insomma, era impossibile continuare a sognare e suonare insieme. Era tempo di dirsi addio. Finisce un grande, grandissimo capitolo dei Tre Leoni. Senz’altro. Ma era lecito, logistico e giusto così: le strade tra Southgate e l’Inghilterra adesso sì, si separano definitivamente.