Inutile nascondersi. Altresì inutile girarci intorno. Il piano di Aurelio De Laurentiis e del suo Napoli, per stappare e sbloccare definitivamente il mercato azzurro, ruota tutto intorno alla cessione di Osimhen. Specialmente senza introiti quest’anno della determinante Champions League, determinante per chi da anni mantiene conti perfetti, saldi, sempre a posto, rispettando i paletti del Fair Play finanziario. Anche perché Conte è stato chiaro: vuol tener tutti, può partire solo l’attaccante nigeriano, su cui il suo parere è impotente in quanto sussiste automatica clausola rescissoria per chi desidera strapparlo al Napoli. Un accordo tra entourage e dirigenza, verbale e di stretta di mani, già preso durante l’inverno, in occasione del “rinnovo” appositamente allestito fino al 2026. E quindi il piano di Antonio è tornare a lavorare con uno dei suoi figliuoli calcistici, Romelu Lukaku, mantenendo però tutti gli altri storici pezzoni azzurri in rosa. Il problema è che la clausola resta particolarmente elevata, per tutti. 120 milioni. Chelsea e Arsenal al momento sembrano preferire altre scelte. C’è sempre l’ipotesi Arabia, ma ancora nemmeno da quel fronte sembra siano arrivate concrete proposte. E resta tutto da comprendere se il nigeriano possa accettare la corte saudita. Al momento l’ipotesi più realistica resta quindi il Paris Saint Germain, che nelle ultime ore ha intensificato contatti, sia lato club che lato calciatore. Può uscire uno tra Ramos e Muanì: in questo caso Osimhen prima scelta parigina. Il PSG vorrebbe però evitare di versare l’intera clausola e quindi sta cercando di tessere col Napoli una proposta che preveda inserimento di contropartite tecniche per abbassare il cash da pagare. Proposto Soler, ma non interessa. Il turno quindi di Mukiele o Lee, su cui già, tra giovane e polivalente centrale da rilanciare e talentuosa e tosta ala del Sol Levante, i discorsi si potrebbero approfondire di più. Ma la notizia più importante, alla fine, è che sul fronte Osimhen qualcosa si muove. Senz’altro il PSG, al momento in testa alla corsa.
