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    23 Luglio 2024
    Andy Murray, a Parigi il definitivo canto del cigno: “Smetto dopo le Olimpiadi”

    Lascia uno dei più grandi. Ormai noto, da tempo. Tra commozione e lacrime, Andy Murray. Come il tributo che le più grandi arene tennistiche continuano da mesi a versargli, standing ovation a Wimbledon su tutti. Per i suoi sostenitori e per una Gran Bretagna intera era invece adesso soltanto l’ora di capire quando si sarebbe effettivamente materializzato il ritiro. Quando avrebbe disputato ufficialmente le sue ultime partite. Ebbene, nella mattinata di un martedì di fine luglio è arrivato l’annuncio: le Olimpiadi rappresenteranno a tutti gli effetti l’ultima possibilità per apprezzar il suo ventennale tennis. Disputerà a Parigi le sue ultime partite, dove ancora una volta rappresenterà la Gran Bretagna. Sarà un canto del cigno tutto transalpino, nell’appuntamento sportivamente più importante di sempre. Per una carriera che vanta sì senz’altro tre straordinari Grande Slam e quasi un anno intero nel 2016 da numero uno al mondo ATP, ma che soprattutto proprio alle Olimpiadi ha toccato i suoi apici, col doppio oro in singolo nei suoi anni prime, 2012 e 2016. E dal martedì mattina per l’appunto arriva proprio dal diretto interessato la conferma del ritiro definitivo dall’attività professionistica al termine di Parigi 2024, dove sparerà i suoi ultimi colpi:  “Arrivato a Parigi per il mio ultimo torneo di tennis – annuncia infatti sui suoi canali social con una breve didascalia che accompagna trionfante ritratto dell’epoca – Competere per la Gran Bretagna è stata di gran lunga la cosa migliore della mia carriera e sono estremamente fiero di farlo ancora per una volta”. Una carriera lunghissima ma come noto negli ultimi anni lacerata e massacrata da problemi fisici che hanno proiettato all’orizzonte l’unica soluzione inevitabile: il canto del cigno, che arriverà proprio coi cinque cerchi.