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    23 Luglio 2024
    AS Roma, 97 candeline agrodolci: che festa nella Capitale, ma quanti mugugni tra amichevoli e mercato
    Dicotomia giallorossa: corteo e compleanno tra emozioni e fumogeni, ma mesta attualità tra mercato a rilento e amichevoli deludenti

    Non è stato il compleanno migliore quello dell’AS Roma. Quello delle novantasette candeline. A dispetto dell’emozione, della passione, degli abbracci e dei fumogeni giallorossi della notte tra domenica e lunedì, quella che ha sancito e decretato il passaggio ai novantasette anni d’età, con migliaia di tifosi giallorossi ad inondare vie e strade della Capitale, con marea e corteo partiti da Via degli Uffici del Vicario storica sede della fondazione del 1927, la contemporaneità e discorsi tecnici fin qui non catturano scalpore della piazza. Un compleanno agrodolce a tutti gli effetti perché in poche ore s’è passato dall’entusiasmo notturno al mestissimo pari in amichevole col Kosice, gara nata male che rischiava di finire peggio, con il baby Pisilli che mostrando già ottimi tempi d’inserimento salva le prime bozze di AS Roma 2024/25 da ulteriori mugugni. E la formazione scelta da De Rossi, più che sembrare un messaggio rivolto alla società, una squadra imbottita da giovani e fallimenti rientrati per fine prestito come Kumbulla, Darboe o Solbakken, è diventato un campanello d’allarme che ha irritato buona parte della tifoseria. Ghisolfi sotto pressione: servono nuovi volti. Al momento la trattativa più calda è quella con la Juventus con Soulè, che come ampiamente narrato ha già dato massima disponibilità al trasferimento, ma la Vecchia Signora ancora non scende evidentemente dalla richiesta di 30 milioni base bonus esclusi e hanno respinto l’ulteriore rilancio giallorosso. Alla fine l’impressione è che si farà ma chiaramente il gioiello argentino, nella testa di Ghisolfi e DDR chi erediterà Dybala nel futuro anteriore romanista, non può bastare, da solo. Davanti non arriverà El-Nesyri, che ha scelto Mou e Fenerbahce: 20 milioni al Siviglia. L’alternativa è Retegui ma non sono escluse altre candidature, a meno che non resti Tammy Abraham. Serve un terzino destro, un’ala sinistra e almeno un altro attaccante, dunque. Indipendentemente da Soulè. C’è tutto il tempo per rimettere a posto contesti e situazioni, scatenar tre o quattro colpi e riprendere la giusta direzione, presente e futura. Ma non va perso ulteriore tempo. Novità necessarie già in settimana, altrimenti i mugugni potrebbero diventar sempre più rumorosi.